Il primo incontro interessante del mio pellegrinaggio alla scoperta di nuovi odori è stato quello con Scentbar, all'interno della sezione Spring, che come vi avevo già accennato ospitava le "nuove proposte" e che aveva gli stand più interessanti dal punto di vista espositivo, delle vere e proprie vetrine che già al primo impatto parlavano dei prodotti esibiti.
Scentbar presentava un allestimento che è quasi un'installazione, perché nei vasetti neri che vedete disposti in file ordinate c'erano delle salviette imbevute delle rispettive fragranze, in modo che il visitatore possa già iniziare a "mettere il naso" nello spirito del progetto. La giovane creatrice di questa linea, nata e cresciuta in una casa di profumieri, mi dà il benvenuto e inizia a spiegarmi con parole semplici in cosa consiste il suo lavoro, la sua ricerca. Il padre è al suo fianco, di sicuro orgoglioso del lavoro della figlia, della serietà con cui lo porta avanti e dell'interesse che suscita tra gli addetti ai lavori e non solo.Scentbar: fragranze senza nome, ma numerate - perché un nome può anche rispecchiare lo spirito del tempo, le tendenze del momento, ma un numero è qualcosa di solido, a modo suo, che non passa mai di moda - e packaging dalle linee pulite, quasi a rasentare il minimalismo.Ma è sulla concentrazione che questa essenzialità si ribalta: queste sono infatti fragranze al 30%, una concentrazione altissima per un profumo (di solito questa è la percentuale degli estratti), quindi ricche, avvolgenti e soprattutto persistenti.
Scentbar è anche un negozio -o meglio, è la linea di cui avete appena letto che nasce dopo l'apertura dell'omonimo negozio. Se vi trovate a Cesena non dovete perdere l'occasione di passare da lì per una degustazione olfattiva. Sono sicura che non ve ne pentirete!