Ospite quest'oggi nel "salottino virtuale" della Fenice è un autore che ho imparato ad apprezzare grazie al suo ultimo libro, Muses, un libro intenso in grado di lasciare senza fiato. Di chi sto parlando? Di Francesco Falconi!
Grazie a voi per avermi ospitato! Domanda tosta, perché mi mette in imbarazzo. Sono un ragazzo che vive a Roma, lavora come ingegnere per un operatore telefonico, e da anni scrive romanzi di vario genere. E credo che proprio i miei libri, alla fine, svelino il mio carattere, il mio modo di essere e pensare.
Al tuo attivo hai un numero considerevole di pubblicazioni: solo per citarne alcune, oltre a Muses, Gothica, Nemesis, Evelyn Starr! Ma tu perché scrivi? Cosa ti ha spinto a scegliere questo come mezzo di comunicazione? Scrivere è il modo con cui riesco a esprimermi. Mi completa, mi realizza, e oramai è diventato come respirare. Non potrei più farne a meno.
Qual è il tuo autore preferito? Com’è entrato nella tua vita?
Non c’è un autore preferito in assoluto, perché sono onnivoro di libri. Limitandomi al fantastico adoro Ende, Gaiman, Stroud. Sono sempre alla ricerca di libri che mi lascino forti emozioni. Non è facile trovarli, ma perle si trovano sempre.
Passiamo ora a Muses: come nasce questo libro? Ho letto che la sua creazione è stata un parto piuttosto travagliato!
Sì, ben quattro anni per idearlo e sentirmi pronto per la scrittura. Nasce dal personaggio di Alice, che mi ha tormentato per anni finché non l’ho trasformato in un personaggio del libro. Una ragazza cresciuta nella periferia di Roma, da un padre alcolizzato e violento, una madre succube. Successivamente è sorta una domanda, dalla commistione tra arte e fantastico che sono solito inserire nei miei romanzi: cosa accadrebbe se le Muse esistessero sempre ai giorni nostri e come ispirerebbero gli uomini?
Chi è una Musa? È soltanto una fonte di ispirazione o qualcosa di più? Qual è quella che senti più vicina?
E’ la fonte di ispirazione, il simbolo della libertà intellettuale, della creatività, delle emozioni, della riscoperta del mondo che ci circonda. Mi sento vicino a tutte le Muse. Leggendo il libro lo capirete J
Ho percepito l’Angelo Oscuro come una forza inarrestabile all’interno della nostra anima, pura e semplice energia che, se contrastata porta alla distruzione, ma se accettata porta al suo esatto opposto, la vita e la creazione. Hai mai incontrato il tuo? E l’Angelo Oscuro rappresenta anche la responsabilità di un potere così pericoloso come quello di manipolare le persone, convincerle, muovere le masse. Credo che ognuno di noi abbia il suo Angelo Oscuro dentro se stesso. Una parte del proprio carattere che ancora non conosce del tutto, che scopre poco a poco nel corso della vita. A volte spaventa, a volte ci dà la forza per superare ostacoli e momenti più difficili. Sto studiando il mio Angelo Oscuro. O meglio, ci studiamo a vicenda.
Per chiunque volesse Francesco nella sua città, vi consiglio di dare un'occhiata a questo link: si programmano presentazioni! Allora, cosa ne pensate? Buona giornata e buona fortuna a tutti!