Dopo Occidente per principianti e Riportando tutto a casa, Nicola Lagioia torna a raccontare una Puglia lontana dai clichè, scegliendo atmosfere livide e toni da noir.
La ferocia, questo il titolo del suo ultimo romanzo, si apre con l’immagine di una giovane donna che attraversa nuda, la statale che collega Taranto a Bari. I fari di un camion in corsa fanno luce sul suo corpo tumefatto dai lividi e ricoperto di sangue.
La ragazza, di lì a poco, verrà trovata morta nei pressi di un’ autosilo e il caso verrà archiviato come suicidio. Si tratta di Clara, figlia di Vittorio Salvemini, rampante imprenditore locale , protagonista di una folgorante carriera nel settore immobiliare. La tragedia getta una luce fosca su una famiglia in vista , con amicizie importanti e interessi ramificati i molti settori della vita economica pugliese.
Lo scrittore Nicola Lagioia
Col ritmo serrato e incalzante della sua scrittura, Lagioia svela i retroscena della tragica scomparsa, accompagnando il lettore nei torbidi anfratti di una società corrotta a partire dalla sua cellula costitutiva: la famiglia. Quella dei Salvemini, apparentemente perfetta, è segnata dai silenzi e dall’anaffettività. La morte di Clara rappresenta il tragico fallimento dell’intero nucleo familiare.
Ascesa e declino di una famiglia borghese dunque, tema tipico della tradizione letteraria occidentale, è ripreso dall’autore e inserito in un contesto in cui l’etica ha lasciato il posto alla sete di potere di parvenu senza scrupoli.
Lagioia racconta un’umanità mossa da pulsioni primordiali, personaggi conducono vite dirette più dall’istinto che dalla razionalità.
“Lo sai qual è la disciplina che meglio spiega il nuovo secolo? (…) L’etologia. Metti una volpe affamata davanti a un branco di conigli. Corri in una piazza piena di colombi e li vedrai volare. Trovami un colombo che non vola”
A conferma di questa tesi, il tessuto narrativo è punteggiato di descrizioni della natura e, in particolare, degli animali che popolano gli ambienti. La vita degli uomini non è separata dagli altri esseri viventi, la nostra storia è solo una parte di un sistema in cui l’unica forza motrice è l’istinto.
Si distacca da questa logica, solo il rapporto tra i fratelli Clara e Michele ( “Non siamo animali, facciamo cose strane” (…) Ci comportiamo in modo assurdo. Siamo imprevedibili”) . La tenerezza del loro amore fraterno è l’unica luce di speranza, in un mondo segnato dalla Ferocia. Appunto.
Nicola Lagioia, La ferocia, Einaudi, 2014
Chi è Ettore Iurilli
Ho svolto ruolo di lettore per alcuni anni per il gruppo RCS. Nel tempo libero di dedico al teatro: ho frequentato per tre anni la scuola Quelli di Grock e ho seguito diversi corsi di formazione presso realtà teatrali milanesi.