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La “Festa del Cinema di Roma” aprirà i battenti il 16 ottobre: in programma tanti incontri, omaggi e retrospettive

Creato il 12 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Trentasette titoli selezionati, da ‘Junun’ di Paul Thomas Anderson a ‘The Walk 3D’ di Robert Zemeckis al documentario di Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani ‘Registro di classe – parte prima 1900-1960′, e una serie di incontri con grandi stelle, del cinema e non solo, oltre ad importanti omaggi e retrospettive. La Festa del Cinema di Roma, apre i battenti il 16 ottobre e durerà fino al 24 ottobre, con una fisionomia completamente rinnovata, pensata più per il pubblico e meno per i critici. Niente concorso ma soltanto il premio del pubblico, meno anteprime mondiali e più attenzione ad eventi che siano davvero appetibili per gli avventori.

Festa del Cinema di Roma, dal 16 al 24 ottobre (facebook.com)

Festa del Cinema di Roma, dal 16 al 24 ottobre (facebook.com)

I film in cartellone per la “Festa del Cinema di Roma”  (dal 16 al 24 ottobre). Tra i 37 i titoli in cartellone, si segnalano, oltre ai già citati ‘Junun’, ‘The Walk 3D’ e ‘Registro di classe – parte prima 1900-1960′, ci saranno anche i nuovi lavori di Baumbach e Johnnie To. Oltre ad Amelio, tre italiani, con altrettanti film ‘di genere’: il mèlo ‘Alaska’ di Claudio Cupellini; la commedia di Sergio Rubini ‘Dobbiamo parlare’, l’esordiente Gabriele Mainetti con ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’. Tra i cineasti omaggiati, Pasolini nel 40ennale della morte, i fratelli Taviani, Rosi, di cui Garrone presenterà ‘C’era una volta’.

Sul fronte della storia del cinema, l’omaggio a Ingrid Bergman con Isabelal Rossellini, ‘Tras Nazarin’ per Bunuel, ‘S is for Stanley’, doc sull’autista italiano di Kubrick; ‘Hitchock/Truffaut’ di Kent Jones e le quattro ore del doc di Alex Gibney su Sinatra. Le retrospettive riguarderanno invece Antonio Pietrangeli, Pablo Larrain e la Pixar. Sulla locandina del festival campeggia Virna Lisi, testimonial della Festa a cui viene intitolato un premio, mentre ‘La terrazza di Scola’ verrà presentato restaurato e Gian Luigi Rondi svelerà il suo carteggio con il cinema.

Altro piatto forte della Festa saranno gli incontri con i grandi del cinema, uno ogni sera, e i duetti. Si parte con Joel Coen e Frances McDormand, che parleranno di come si gira sul set da sposati; poi sarà la volta di Jude Law, che proprio a Roma sta girando ‘The Young Pope’ con Sorrentino; Renzo Piano, sul rapporto tra architettura e cinema; Paolo Sorrentino, con un inedito di 15 minuti su Rio e, in chiusura, ‘La grande bellezza’ con 40 minuti aggiuntivi; William Friedkin e Dario Argento; la scrittrice Donna Tartt e Wes Anderson; Todd Haynes, di cui si vedrà ‘Carol’; Riccardo Muti, su cinema e musica; Paolo Villaggio, per i 40 anni di Fantozzi (il primo e il secondo in cartellone); in chiusura, il duetto Carlo Verdone e Paola Cortellesi.

Quanto al red carpet, due le star già confermate che accompagneranno i film in cartellone: Ellen Page e Monica Bellucci, la quale arriverà a Roma a meno di un mese dall’uscita di ‘Specre’, il nuovo capitolo della saga di James Bond che la vede vestire i panni di Bond girl a 50 anni suonati. A proposito di star sul tappeto rosso, Monda presentando la sua festa ha lamentato come “negli ultimi anni i festival si siano avvicinati troppo a delle sfilate di moda, con tutto il rispetto per le sfilate” ed ha ammesso che la rinuncia più dolorosa è stata quella “del nuovo film di Spielberg”, ‘Il ponte delle spie’. Ridotti di una unità sia i giorni di programmazione, otto e non più nove, che le sale (indisponibile la Santa Cecilia, per cui “partiremo con un – 20mila biglietti”), Monda rivendica la scelta di “aver preso i film a prescindere dai talent dei film stessi”.

D’altronde le parole d’ordine del nuovo festival di Roma sono, nella sintesi del presidente Piera Detassis (al suo ritorno a Roma dopo la direzione delle prime edizioni del Roma Film Fest, “un bel ritorno – ha detto – complesso, difficile ma entusiasmante”) “tessitura, ovvero relazioni con l’universo cinema tutto l’anno, e apertura alla città”. “Una minuziosa tessitura di relazioni per garantire la continuità dell’operato di Fondazione Cinema per Roma – ha specificato Detassis – e un’apertura alla città, dal centro alla periferia”. L’obiettivo, per il presidente della Fondazione, è quello sì di “celebrare la festa, ma essere capaci di andare oltre l’evento trasformandolo in una vera piattaforma di lancio che non si esaurisce in nove giorni”.

E per sottolineare ancora meglio il concetto di ‘relazione’, cita il documentario su Samantha Cristoforetti che aprirà la rassegna al Maxxi: “Non è più concepibile una navicella solitaria che fluttua da sola nello spazio, bisogna riallacciare la memoria al presente, capire e interessare il pubblico che è il nostro punto di riferimento”. Un concetto ribadito anche dal direttore Antonio Monda nell’elencare gli altri fili rossi del festival: “Non più festival, ma festa: ogni film e ospite ha già vinto, e verrà celebrato a Roma. Per questo, non ho voluto cerimonie di apertura e chiusura, madrine né premi, fuorché quello del pubblico”; “varietà di proposte, con 37 film da 24 Paesi”; “Qualità: abbiamo detto no dolorosi anche ad amici ma, con gli altri membri del comitato di selezione, abbiamo quasi sempre deciso all’unanimità”.

Infine, il budget: 10 milioni di euro il bilancio della Fondazione Cinema per Roma, che ne impiega il 38%, ovvero circa 4, per gli 8 giorni della Festa, 2,5 dei quali provenienti da sponsor privati. (ADNKRONOS)


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