Dicono che siano degli attori ad interpretare le vicende, più o meno sfortunate, che vengono portate alla ribalta di “Sportello Forum”.
A me, quella donna, che voleva indietro i soldi versati per un corso di difesa personale (ben 890 €, mi pare) sostenendo di essere incinta (pur non essendolo), è sembrata autenticamente affranta, visibilmente sofferente, assurdamente disperata.
Ma faceva spettacolo.
Ed è qui che mi sono dispiaciuto.
Non si può e non si deve fare spettacolo sulla pelle delle persone che sono in difficoltà; e quella donna era visibilmente in difficoltà; continuava a ripetere di essere incinta e si capiva a tutto tondo che non lo era. Il pubblico delle donne, meno impietoso e più sensibile della conduttrice, cercava di dare una spiegazione per metafora, ma la ragazza non ne voleva sapere di ragionare. Io non sono nè un medico e neppure uno psicologo; e ancora meno sono un neurologo o uno pschiatra.
Eppure mi sono sentito a disagio mentre quella poveretta mostrava al giudice onorario del programma, deputato a decidere che avesse ragione tra i due contendenti, la foto di un famoso attore, sostenendo che quello era il suo fidanzato, il papà eccezionale della creatura che sosteneva di portare in grembo da sei mesi (senza peraltro mostrare il certificato medico che l’amministratore della società erogatrice del servizio di difesa personale, pretendeva di vedere, prima di prendere in considerazione l’ipotesi di restituire i soldi; salvo poi smentirsi sostenendo che la sua società, da lui definita seria, prepara alla difesa personale su un piano psicologico; e quindi neanche il certificato del ginecologo, ho paura, sarebbe valso alla poveretta la restituzione di quanto improvvidamente pagato in anticipo).
Fortuna che il giudice onorario (donna) ha mostrato un grande equilibrio nella sentenza, statuendo il diritto della sfortunata ragazza a riavere indietro i suoi sudati quattrini, a condizione che essa si recasse con lei in visita specialistica dal suo ginecologo (specializzato anche in psicoterapia o, forse, specializzata in psichiatria tout court).
So già cosa penseranno in molti: ma cosa dici mai? straparli!!! quella si è messa in tasca i bigliettoni, alla faccia tua e dei tuoi sentimentalismi del cavolo; svegliati, che siamo già nel terzo millennio, dove apparire è persino più importante di essere.
Non di meno io resto perplesso e ribadisco che se anche quella donna fosse stata un’attrice, resta il fatto che lo spettacolo era comunque imperniato sul malessere e sulla sofferenza, visibilmente palpabili di una donna in difficoltà (che poi fosse affetta da isterismo uterino o da altra patologia non ha molta importanza) sacrificati all’audience e al dio quattrino.