Giusto ieri sera mi sono incontrata con delle amiche per l’aperitivo. Si parlava di compleanni e di feste e da romantiche quali siamo noi fanciulle, abbiamo cominciato a raccontarci,non tutte ci conosciamo da tempo immemore, come abbiamo festeggiato i diciotto anni.
Mi ha particolarmente colpito il racconto di una di loro: fin da piccola aveva sognato il diciottesimo in abito bianco e con tanta pazienza aveva organizzato il suo debutto, non troppo in grande, nella dimora di campagna di un suo amico. Aveva preparato gli inviti, e richiesto la "cravatta nera". La serata era perfetta, me la immagino lei, nel suo abitino da sera a festeggiare con gli amici. Peccato che la voce della festa si fosse sparsa e che qualche invitato magari, aggiungo io, di proposito, avesse fatto venire un gruppetto di persone che si sono presentate in jeans, t shirt e stivali, che non si aspettava certo una festicciola elegante. Serata che si è conclusa con una zuffa per fortuna non drammatica.
Non è corretto allargare gli inviti ove non richiesto, ed diritto assoluto di chi dà la festa negare la possibilità di portare accompagnatori, per i più disparati motivi, che possono tranquillamente rimanere celati. E non è assolutamente di cattivo gusto mettere alla porta chi arriva con chiaro intento di fare il guastafeste.