La filosofia del bue ii

Creato il 24 ottobre 2011 da Marvigar4

LA FILOSOFIA DEL BUE parte seconda

   La Filosofia del Bue è un modo di pensare gretto e meschino che contraddistingue tanti esseri c.d. umani.
   Volendo si potrebbe tracciare un identikit del tipico esponente di questa filosofia, cioè, quali contenuti di pensiero albergano nella testa di un ruminante umano?

   Principio di base: pancia mia, fatti capanna, ingozzati di tutto ciò che ti propinano senza opporti
   Verità possedute e ruminate: i problemi non esistono, vengono creati ad arte da stupidi che non sanno come complicarsi l’esistenza. Se qualcuno non è a suo agio, peggio per lui, è colpa sua perché non si sa contentare. L’importante è possedere tutti gli stessi oggetti, anche se certi sono del tutto superflui. Non ragionare troppo. Infine pensiero moralistico: c’è qualcuno che sta peggio, perciò consoliamoci.
   Quest’ultimo pensiero poi è l’aspetto più gretto e meschino perché è frutto di un ignobile senso di competizione con un ipotetico altro a cui si augura il Male per sentirci più forti.
   Il corollario di tutta questa filosofia è la riflessione seguente: i depressi, o chi per loro, sono degli egoisti e stupidi perché non si contentano di quello che hanno. Se pensassero a quei poveretti che si trovano alle prese con la guerra e la carestia allora frignerebbero meno e si contenterebbero. Questo tema insieme ad altri viene spesso esposto dai pazienti depressi. Dispiace anche che certe asserzioni fioriscano sulle bocche di esponenti religiosi. Cosa si può dire a tal proposito? La Depressione è esistita da sempre, è umana. Per i meno fortunati essa si concretizza negli eventi catastrofici per altri è un dolore intimo, il male oscuro che non ha un oggetto ben preciso e determinato. Depressione: lutto infinito per il vuoto interiore perché non sappiamo chi siamo, dove andiamo, cosa facciamo. Allora la Depressione diventa uno strumento di crescita interiore, ci obbliga a trovare risposte a domande estreme, ci può rendere consapevoli. Ed è qui il punto essenziale: chi vogliamo essere?
   Il Bue non discute, non ragiona, non si pone domande, convinto che sappia tutto ed abbia tutto. Se gli vogliono far credere che sia importante la partita di calcio, o l’ultimo amore della Pellegrini o quale illustre pollo pagherà i conti della Canalis, al bue sta bene. Se vogliono propinare l’idea che il reale problema politico italiano sia il numero di minorenni che volontariamente si sono prostituite con retribuzioni che offendono una famiglia di onesti lavoratori…. al bue va bene così.
   La mediocrità è la regola per il bue. Soprattutto il bue ha ucciso la Speranza che ci possa essere qualcosa oltre e meglio.

Dr.ssa Franca Colonna Crupi



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