La Finanza Comportamentale evidenzia come sia illusorio considerare l'investitore finanziario un soggetto pienamente razionale o che il mercato abbia in sé gli strumenti per assorbire e scontare eventuali distorsioni causate da alcuni investitori euforici o eccessivamente pessimisti per l'andamento del mercato. L'andamento di un mercato dipende da una miriade di variabili, che è impossibile tenere presente contemporaneamente.
Una parte sostanziale dei movimenti di mercato è determinata da emozioni umane, più che da considerazioni sulle variabili fondamentali degli investimenti. La finanza comportamentale riconosce il ruolo delle emozioni negli investimenti, concentrandosi sui fattori che influenzano il comportamento degli investitori e usando queste informazioni per elaborare decisioni di investimento positive.
In linea generale la finanza comportamentale pone attenzione su diverse situazioni:
- paura di commettere errori e andare in perdita
- avversione alle perdite
- eccesso di fiducia o sfiducia
- eccesso di ottimismo o pessimismo
- arbitraggio limitato
- tendenza a comportamenti da gregge
Ovviamente tutti gli investitori preferiscono un ritorno sicuro dell'investimento a uno incerto ma le persone esprimono un diverso grado di emozione verso i guadagni piuttosto che verso le perdite, i soggetti sono più stressati dalle perdite potenziali piuttosto che essere entusiasti dai guadagni inaspettati. Gli investitori spesso si comportano irrazionalmente, producendo mercati inefficienti e titoli con prezzi anomali. L'importante è riuscire a moderare i propri comportamenti irrazionali, ed evitare di cadere in comportamenti eccessivi sia di sovrastima che sottostima delle proprie capacità.