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Chi pensava di andare in vacanza e lasciarsi tutto alle spalle, ha pensato male. Le vacanze sarebbero appunto il periodo migliore per i controlli a tappeto della Guardia di Finanza sui patrimoni. Intercettati molti ricchi spaparanzati nelle località più chic della Penisola. In questo modo le Fiamme Gialle hanno scelto il primo week end di agosto per piombare letteralmente sugli evasori, mentre erano intenti a vivere la movida fra discoteche, gioiellerie, centri benessere e ristoranti a quasi totale appannaggio dei vip. Fra le località più gettonate per la caccia, ci sarebbero Porto Cervo, Capri, Portofino, Taormina, Gallipoli e Santa Margherita Ligure. In queste località, infatti, fra venerdì e sabato sono stati effettuati circa un centinaio di controlli. Controlli basati sui dati pervenuti dall’Anagrafe Tributaria. Nonostante la caccia, la Guardia di Finanza ha fatto sapere che tutto ciò rientrerebbe nell’ordinario. Dunque, le ispezioni del primo week end d’agosto non avrebbero alcunché di fuori dal comune. Tutto normale, almeno sembra. A Capri sono stati setacciati 15 esercizi commerciali, a Portofino e Santa Margherita Ligure più o meno una decina, a Porto Cervo e Porto Rotondo per un totale di 14 esercizi. Le attività maggiormente nel mirino dei controlli a tappeto sarebbero le discoteche, i ristoranti, le gioiellerie e le Spa. Al setaccio son finiti anche Taormina, Cefalù e Catania, ma anche il Nordest non è rimasto a guardare, con controlli serrati a Chioggia, Jesolo e Sottomarina. In queste ultime tre località balneari sarebbero stati addirittura 26 gli esercizi sotto i riflettori delle Fiamme Gialle. In Puglia, invece, i controlli hanno toccato ben 36 strutture, colpendo – si può dire – l’intera regione senza esclusione di nessuno. Fra le maggiori città in vista del momento Peschici, Porto Cesareo, Taranto, Vieste e Ostuni. La reazione non s’è certo fatta attendere. A Porto Cervo le barche dei vip e dei grandi ricchi si son date alla fuga, e via verso altri lidi. I proprietari degli yacht, infatti, si sarebbero dati alla fuga per scongiurare gli odiosissimi controlli fiscali. Il titolare del locale “Clipper” di Porto Cervo ha così commentato: “Molti nostri clienti vengono a pranzo o a cena nel nostro locale e poi se ne tornano in Corsica. Ci sono molte meno barche rispetto al passato, c’è meno gente. È ovvio che se fossero evasori bisognerebbe controllarli, ma molti vivono questi controlli con angoscia, non necessariamente perché non sono in regola con il fisco, e quindi preferiscono portare le loro barche all’estero”. La crisi fa paura, e fa sempre più paura. Sempre al “Clipper” così aggiungono: “Molti turisti, scoraggiati dai costi, si dirigono in altre località. Purtroppo in questo siamo più sfavoriti degli altri. Non c’è niente di strano, siamo abituati ai controlli della Finanza, sono normalissimi, nella stagione capita da una a quattro volte”.
Articolo di Stefano Boscolo