Le voci sul suo addio si rincorrevano da tempo, ma da martedì 13 dicembre è ufficiale: dopo una votazione terminata in pareggio con 4 voti favorevoli e altrettanti contrari, ma sbilanciata dal valore doppio derivante dal “sì” del presidente Galimberti in caso di eventuale parità (come poi effettivamente verificatosi), il consiglio di amministrazione della Rai ha rimosso dall’incarico il direttore del Tg1 Augusto Minzolini per trasferirlo ad altro incarico equivalente. Al suo posto è subentrato, ad interim fino al 31 gennaio prossimo, l’attuale direttore della Tgr Alberto Maccari.
La proposta di rimozione era stata avanzata direttamente dal direttore generale Lorenza Lei secondo quanto previsto dalla legge n. 97 del marzo 2001 che dispone questa possibilità contro i dipendenti di aziende a prevalente partecipazione pubblica (come la Rai, appunto) nel momento in cui su di essi arrivi a pendere un giudizio della magistratura penale. Minzolini, infatti, è stato rinviato a giudizio per peculato per alcune spese sostenute utilizzando – impropriamente, a detta dell’accusa – la carta di credito aziendale.
L’avvicendamento, dunque, non ha lasciato proprio del tutto spiazzati gli addetti ai lavori, tanto che il docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi del Politecnico di Milano Francesco Siliato ha approntato a tempo di record un ebook per il quotidiano del Pd Europa (scaricabile gratuitamente) dal titolo emblematico: “La fine del Tg1. Da Veltroni a Minzolini“. Nel testo il professor Siliato analizza, direttore dopo direttore, le ragioni del tracollo di quello che è sempre stato il tg di punta del servizio pubblico italiano.