Prendi un dolcissimo orsetto di peluche dalle guanciotte rosa, un simbolo dell'infanzia più pura e candida. Ora mettigli in bocca delle oscenità bestiali e fagli compiere delle azioni ributtanti, da codice penale. Cosa ottieni? Mr. Wiggles, ovvero il protagonista di una celebre striscia a fumetti americana, ideata da Neil Swaab, e pubblicata dal 2004 in Italia dalla rivista Internazionale. Per chi non lo ha mai letto, potrebbe sembrare un'operazione che punta sulla volgarità per ottenere un facile successo commerciale. Non è così. Mr. Wiggles e Neil, il suo compagno di casa umano, un giovane insicuro, turbato dal suo difficile rapporto con le donne e dalla sua calvizie, mettono alla berlina in modo cinico e crudele la quotidianità, banale e a volte tragica, del nostro vivere. Il sorriso nasce dal contrasto tra le sembianze ingenue di questo orsacchiotto, disegnato con uno stile molto semplice e naif, e le situazioni assurde e politicamente scorrettissime in cui si viene a trovare. Sesso, violenza, droga, ogni forma di devianza viene affrontata e vissuta dal peluche. Tradizioni, religione, vizi della nostra società sono messi alla berlina in modo spudorato. Senza pudore, appunto, è la parola d'ordine di Mr. Wiggles o, meglio, come suggerisce lui stesso sul sito internet a lui dedicato, "deviancy has never been so funny!".
So long Mr. Wiggles, and fuck Winnie the Pooh!
Tavola tratta da Internazionale 955 del 29 giugno 2012