La fine è il mio inizio

Creato il 02 luglio 2013 da Alexcorbetta

Dopo una vita dedicata al giornalismo e al viaggiare per il mondo, Tiziano Terzani (Bruno Ganz) è sul punto di morire a causa di un tumore. Decide di chiamare a sé il figlio Folco (Elio Germano) per discutere con lui su ciò che gli sta accadendo e su ciò che è stata la sua vita.

“e se io e te ci sedessimo ogni giorno per un’ora e tu mi chiedessi le cose che hai sempre voluto chiedermi e io parlassi a ruota libera di tutto quello che mi sta a cuore dalla storia della mia famiglia a quella del grande viaggio della vita?”

“allora, questa è la fine, ma è anche l’inizio di una storia che è la mia vita e di cui mi piacerebbe ancora parlare con te per vedere insieme se, tutto sommato c’è un senso”

Il film riprende il titolo del libro scritto da Folco Terzani e basato sui discorsi tra padre e figlio durante la convalescenza del giornalista. E’ indiscutibilmente un film parlato, da ascoltare più che da vedere. La sua bellezza sta proprio in questo essere una pellicola piena di parole e di pensieri trasmessi da un uomo morente a suo figlio. Il vecchio che lascia il posto al nuovo e che vuole trasmettere la sua saggezza.

Cosa vuol dire questo film? C’è un’unica verità o ce ne sono tante?

La vita deve essere vissuta a pieno e goduta interamente. Questo è ciò che Terzani cerca di imprimere nel cuore del figlio, questo è quanto vuole trasmettere in eredità al mondo. E tuttavia c’è molto di più nei momenti trascorsi dai due. Terzani è un uomo che sta morendo ma non ha paura, è tranquillo e sereno avendo vissuto la vita che voleva. Giornalista, studioso, testimone di un mondo per molti sconosciuto: questo è stato Tiziano Terzani. In più momenti l’uomo insiste sul fatto che la sua famiglia non dovrà piangere dopo la sua morte, ormai è sereno e anzi curioso di ciò che sarà dopo. Anche se non è l’argomento centrale dei discorsi fra i due, la morte e quanto avvenga dopo è già nel titolo del libro: la fine è il mio inizio.

Questo film merita di essere visto per la storia che racconta, per la potenza dei molteplici messaggi che vuole trasmettere. Bruno Ganz ed Elio Germano aggiungono la loro recitazione a un film di ottimo livello, rendendolo qualcosa che rimane nel cuore. Il primo (con alle spalle diverse pellicole interessanti come La Caduta e Pane e Tulipani, per il quale ha vinto il David come Miglior Attore Protagonista) è presente sia fisicamente che spiritualmente nel ruolo del giornalista e padre di famiglia mentre il secondo (fra i migliori attori della sua generazione, vedi il premio come Miglior Attore Protagonista vinto al 65° Festival di Cannes) sostiene e affianca Ganz, vero e anzi unico protagonista del film.

La fine è il mio inizio è stata una scoperta fortunata e interessante; forse non è un caso che dopo averlo visto, dopo la fine, continui a rimanere dentro e spinga chi lo vede a porsi egli stesso degli interrogativi.

Ha ragione Terzani: la fine è un inizio, l’inizio di tante cose.



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