La fine è il mio inizio

[Recensione che ha anche dell'affetto, però dai.]

C’è questa cosa che prendono i film di successo e i libri di successo e ci fanno i film che così le persone che hanno letto il libro di successo dicono Eh io ho letto il libro con l’aria di chi sa cose che tu non puoi sapere, ecco, c’è una cosa che volevo dire a riguardo, non è che per forza ci dovete fare i film, ho capito che il libro vi sia piaciuto, però non funziona che prendi qualsiasi libro e ci fai un film, senza cambiare nulla, questo è un libro con dentro un’intervista, sì, lo so che c’è il rapporto padre-figlio, però al nocciolo è un’intervista c’è uno che parla e c’è uno che ascolta, e va bene Bruno Ganz è bravissimo a fare quello che parla, Germano forse un po’ sprecato a fare quello che ascolta, e ci sono delle immagini che sono anche belle, le montagne, belle, e guardate che l’ho capito che non è una cosa solo commerciale, l’ho capito, però qualcosa in più me la devi dare, il libro dovresti dimenticarlo, distruggerlo se ti viene l’idea di farci un film, l’ammirazione per l’originale fa sempre danni in questi casi, toglie ogni ironia nelle cose che sulla carta magari ce l’avevano e alla decima scena uguale con il protagonista seduto a raccontare la sua vita, per quanto belle fossero le sue parole, io mi sono messo a pensare ad altro, forse ero nella serata sbagliata, non so, mi sono messo a pensare alle cose che dovevo fare il giorno dopo, dovevo ritirare la macchina, che si era rotta la chiusura, la dovevano riparare, trenta euro, vabbè accettabile, poteva andare peggio, dai.