La Fiom difende il lavoro oppure no?

Creato il 17 marzo 2014 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo

Landini

Questa è una lettera che mi è arrivata e di cui ho avuto la liberatoria per la pubblicazione.

Egr. Sig.re, intendo sottoporre alla sua attenzione una vicenda che ritengo possa interessare i vostri lettori. Mi chiamo Antonietta Bochicchio e sono un ingegnere, dipendente della società Nokia Solutions and Networks Italia SpA (ex Nokia Siemens Networks Italia SpA, ex Siemens), con un curriculum professionale di alto profilo ed attualmente collocata in cassa integrazione. Brevemente i fatti Nokia Siemens Networks SpA (NSN) fin dalla sua nascita nel 2007 ha attivato incentivi all’esodo per ridurre il personale.
Nel 2009, presumibilmente non soddisfatta del pur elevato numero di dipendenti dimessisi, ha creato una sorta di reparto-ghetto di 44 elementi (io fui tra questi) a cui ha sottratto ogni attività e che ha collocato in cassa integrazione al fine di persuaderli alle dimissioni volontarie. Di quel gruppo, oggi, siamo rimasti in nove. Con il patrocinio di FIOM Milano, a cui sono iscritta, ho fatto causa a NSN per il mio demansionamento: il Tribunale di Milano ha riconosciuto le mie ragioni con sentenza del 18 ottobre 2012, e ha condannato l’azienda a riassegnarmi “mansioni equivalenti”.
Ma l’azienda non ha dato alcun riscontro alla sentenza e ha reiterato la mia collocazione in cassa integrazione.
A fronte di ciò il sindacato FIOM non solo non ha più supportato la mia lotta per pretendere il rispetto della sentenza. In uno degli ultimi incontri, sostituendosi di fatto al datore di lavoro, FIOM Milano ha sostenuto che per me non ci sono più mansioni equivalenti presso NSN. Costatata la totale inerzia di FIOM Milano (nella persona di Marcello Scipioni) ho deciso di scrivere direttamente a Maurizio Landini, incoraggiata soprattutto dalle sue parole, ascoltate nei talk show e lette sui giornali, in merito all’esigenza di riportare “democrazia” nel sindacato: ma da Landini non c’è stato riscontro, probabilmente è troppo impegnato nella sua carriera politica.
A mio parere il comportamento FIOM si spiega alla luce dell’accordo del 5-12-2013, ratificato nonostante la ferma opposizione della maggioranza dei lavoratori e comunque mai messo ai voti dei lavoratori stessi, con cui il sindacato tutto autorizza NSN a derogare nell’erogazione degli ammortizzatori sociali riguardo al rispetto dei criteri di legge vigenti sull’utilizzo di tali procedure (in altre parole autorizza NSN a perseguitare i lavoratori di cui vuole sbarazzarsi).
In conclusione mi chiedo:
E’ ragionevole accettare che una sentenza emessa da un Tribunale italiano sia totalmente disattesa?
Come possiamo definire un tale tipo di Giustizia?
Come possiamo porre rimedio a tale situazione?
E’ ragionevole che un sindacato prenda con l’azienda accordi peggiorativi per i lavoratori ed in assoluto spregio della volontà dei lavoratori stessi? Che ragione di esistere ha un sindacato che viene meno ai suoi doveri rifiutandosi di supportare la lotta di una lavoratrice per vedere riconosciuti i suoi diritti?
Non è forse ipotizzabile che un tale sindacato abbia solo a cuore la propria esistenza (un altro tipo di casta)?
A questo punto sorge una domanda: La Fiom difende il lavoro oppure no?
Restando disponibile per chiarimenti ed approfondimenti vi ringrazio per l’attenzione che vorrete dedicare a questa mia.

Cordiali saluti Antonietta Bochicchio

Sto sottoponendo questa ad alcuni amici Parlamentari per una interrogazione sulla questione.

Tags: Auto, diritto al lavoro, fiom, Giustizia, giustizia sociale, landini e paraculi, lavoro, politica, sindacati