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La Fòcara di Novoli, il fuoco come segno di rinascita

Creato il 04 gennaio 2016 da Dfalcicchio

Focara, Novoli

Il fuoco dona calore, ma è anche luogo di incontro, di chiacchiera, di festa, di socializzazione. Da sempre. Basti pensare alle conversazioni all’interno di una casa, intorno a un camino o alle feste sulla spiaggia, quando all’arrivo della notte il fuoco fa luce, compagnia, calore.

Su questi principi semplici, tipici della cultura contadina, tra rito religioso e festa pagana, ogni anno nel Salento e, in particolare a Novoli, in provincia di Lecce, prende vita la Fòcara, la festa del fuoco. Quest’anno si svolge dal 16 al 18 gennaio, con eco in altre parti del Salento e un richiamo da ogni parte d’Italia e del mondo. Un connubio di arte, con una spettacolare installazione di Gianfranco Baruchello l’artista italiano che attraverso la Francia ha conosciuto la fama internazionale, cultura e quella della terra in particolare, cibo, vino, musica. Questa festa tradizionale ha sempre avuto negli anni una particolare vicinanza con grandi artisti: iniziò Mimmo Paladino con i suoi cavalli e poi fu la volta di altri maestri come Kounellis e Nespolo.

La festa e il rito del fuoco sono dedicati a Sant’Antonio Abate, l’eremita egiziano vissuto nel Trecento. Viene costruita dalla gente, grazie a una catena umana, una sorta di “piramide” di una trentina di metri, formata da circa 100.000 fascine di tralci di vite e così, senza mezzi meccanici , ma con uno spirito all green, viene acceso il fuoco e tutto intorno si balla, si parla, si canta.

Il fuoco brucia e insieme a lui l’immagine del Santo, in un rogo che diventa simbolo di purificazione, di rinascita e di auspicio per futuri positivi e fertili raccolti. E il popolo, unito e coinvolto, vive con partecipazione questo momento di gioia e speranza. Per questa edizione il comune di Novoli ha dato vita anche allo Spazio Fòcara, dove organizzare vari eventi e dare ulteriore impulso alla folla dei partecipanti.

Portavoce nel nord Italia di questa tradizione è l’imprenditore Ersilio Teifreto, originario di Novoli e da molti anni attivo a Torino. Con la voce rotta dall’emozione ricorda la sua infanzia e i tanti appuntamenti con questa festa, e la racconta anche attraverso le pagine di un blog che cura personalmente.

Della Fòcara hanno scritto tanti media, tra i quali National Geographic, e ne parla anche Dante, in riferimento ad un fuoco che scalda e che colloca nelle alture del Pesarese e che ha nel rito di Novoli il suo ideale discendente.

Mauro Pecchenino


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