Pellicola nera tra i ghiacci del confine italo-sloveno, La foresta di ghiaccio è ambizioso e suggestivo, ma decisamente incompiuto. Un’opera seconda che, esagerando nel voler accatastare misteri e mostri di paese, cade nella trappola della confusione narrativa.
Al confine italo-sloveno viene chiamato Pietro, un giovane elettricista, per riparare una centrale collegata a una diga soggetta a frequenti guasti. A dare una mano a Pietro c’è Lorenzo, uno strano personaggio coinvolto in traffici più o meno leciti. Una notte Lorenzo scompare.
Noce conferma la sua bravura nella costruzione scenografica, fotografica e suggestiva di un thriller avvolto dall’abbagliante e misteriosa neve d’altura, tuttavia l’eccessiva volontà di nascondere e svelare in modo sibillino non aiuta e non convince del tutto. La foresta di ghiaccio è fondamentalmente un noir che spezzetta la vicenda e i suoi personaggi, provando a coinvolgere lo spettatore con un andamento lento finalizzato alla risoluzione del mistero. Ma il coinvolgimento si perde progressivamente con lo sviluppo del film, che ostenta creature mostruose e diversi buchi narrativi, che confermano le difficoltà del regista di dare “del tu” al pubblico seduto in sala.
La foresta di ghiaccio è cinema di confine; è un prodotto che fa parte di un filone italiano, che sta portando in auge interessanti casi cinematografici ma non solo, perché l’approccio di Noce porta alla creazione di un prodotto che difficilmente si può rivolgere a una larga fetta di pubblico. Il regista cerca l’autorialità di un cinema oscuro e pregno di metafore favolistiche, ma non trova la giusta chiave di lettura, che porterebbe beneficio alla sua opera.
La pellicola è ambiziosa (forse anche troppo) e finisce per incartarsi su se stessa, mettendo a nudo una drammaticità fiacca, che coinvolge in una prima parte ambigua e criptica, ma che perde di spessore nella seconda. La foresta di ghiaccio esibisce una fotografia naturalista abbagliante, un utilizzo della macchina da presa opprimente e significativo (i volti dei protagonisti fanno trasudare tragicità e debolezza); tuttavia la preoccupazione del regista di immortalare suggestioni nel cerchio che si chiude idealmente sulla stessa sequenza lo rende sterilmente complesso.
Uscita al cinema: 13 novembre 2014
Voto: **