La formica e la mosca
"Te, felice, invero, o amica! - fé un mattin, d'invidia piena, a una mosca la formica. - "Via per l'aere, serena spieghi e libera il tuo volo, molti metri sovra il suolo!
"Ora vai più in su del tetto, or discendi su un oggetto, e, in un batter di ciglio, tu percorri quel sentiero che a me costa un giorno intero . . ! Oh! perchè non t'assomiglio?" Non aveva ancor finita l'invidiosa lamentela, che la mosca nella tela d'un'epèira s'impigliò; e del ragno, irrigidita preda misera restò. La formica, a quella vista, mutò subito sentenza: "La mia vita non è trista, - disse - "e inganna l'apparenza. Quanti avran peggior destino! E . . . riprese il suo cammino.