Situata in Val Chisone, la fortezza è stata costruita nel corso di 122 anni. Le prime indicazioni per la sua realizzazione risalgono al 1727 e sono a firma di Ignazio Bertola, conte di Exilles e primo ingegnere di Sua Maestà il re di Sardegna.
Mai protagonista di assedi o di battaglie, la fortezza di Fenestrelle è l’unica in Europa ad essere attraversata da una Scala Coperta di 4000 gradini e da una “Reale” di 2500 utilizzate per collegare diversi punti del complesso difensivo. La prima, costruita all’interno di una galleria artificiale per poter essere percorsa in qualsiasi condizione atmosferica, si snoda per quasi 2 chilometri, è dotata di piccole feritoie per la sua illuminazione e per il ricircolo dell’aria ed è stata pensata per poter essere utilizzata anche da muli e da grossi carichi; la seconda, estremamente panoramica, è stata invece costruita a cielo aperto e si inerpica lungo il pendio del monte Pinaia a fianco della Scala Coperta. Proprio per la sua struttura, la Fortezza è percorribile nei suoi 635 metri di dislivello e 3 chilometri di lunghezza in ogni condizione meteo. Costituita da un sistema di tre forti (il San Carlo, il Tre Denti e il forte delle Valli) ha un’estensione di un milione di metri quadrati e comprende anche, oltre a polveriere e cannoniere, 14 ponti di collegamento, 5 ponti levatoi interni, 7 ridotte e 28 risalti. È inoltre dotata di 183 fari per la sua illuminazione.
Dopo essere stata disarmata nel 1916 con il trasferimento delle artiglierie sul fronte del Carso, la Fortezza rimane sotto il controllo del Regio Esercito sino alla seconda guerra mondiale e, in seguito ad un periodo di abbandono, viene riaperta al pubblico a partire dagli anni Novanta grazie al lavoro dei volontari dell’Associazione Progetto San Carlo – Forte di Fenestrelle onlus che ancora oggi si occupano della promozione e della ristrutturazione strutturale del complesso.
Visitabile durante il giorno in differenti orari, il Forte di Fenestrelle propone anche, per i più temerari, un percorso notturno di un paio d’ore che fa parte dell’itinerario “Il Racconto delle Antiche Mura”. Scortati dal plotone della Gendarmeria Napoleonica, i visitatori sono accompagnati, con la sola luce delle torce, alla scoperta dei segreti della fortezza passando per i palazzi, i sotterranei e le gradinate. L’itinerario è suggellato da numerosi incontri con personaggi storici che raccontano loro la vita all’interno della fortezza. Finale con il botto per rivivere uno scontro tra le brigate partigiane e le SS destinato al controllo dell’asse stradale Pinerolo – Monginevro e brindisi conclusivo a base di vin brulè, il vino caldo preparato con cannella, anice stellato, chiodi di garofano e scorza di limone caratteristico di queste zone di montagna. Ma per altri suggerimenti in fatto di specialità gastronomiche in Val Chisone vi rimando all’articolo di alcuni mesi fa firmato da Paolo Barosso: tra tutte le eccellenze spicca il Plaisentif, ovvero la Toma delle viole.