La fortuna di essere donna – Alessandro Blasetti

Creato il 04 marzo 2012 da Maxscorda @MaxScorda

4 marzo 2012 Lascia un commento

Sofia Loren, "the most" l’avevano soprannominata gli americani, loro che per quanto non fossero certo avari di bellezze, una cosi’ non sapevano neppure da che parte iniziasse.
Mai stato un fan sfegatato della Loren eppure in questi anni ho dovuto ricredermi, anche alla luce del suo percorso artistico, delle sfide che affronto’ e vinse e delle scelte azzardate che si rivelarono giuste anche se, si potrebbe malignare, che di scelte giuste ne fece una: sposare Carlo Ponti.
In effetti il decennio che inizia con l’esordio cinematografico del 1950 e che si conclude con "La ciociara" del 1960, fu formidabile ed esemplare, ancor piu’ considerando "L’oro di Napoli" del 1954 il vero boom seguito l’anno successivo da "Pane, amore e…" con la quale diede la spallata alla Lollobrigida e subito dopo "La fortuna di essere donna" dove si rafforza la partnership artistica piu’ sensazionale del cinema italiano, quella con Mastroianni laddove in fondo, si ribadisce l’idea opposta al femminismo ma proprio per questo piu’ efficace, che essere donna ha i suoi vantaggi e la Loren, donna e attrice, ha sull’argomento qualcosa da insegnare.
Certo si dira’ che e’ facile avere fortuna con le misure 95-58-95 ma anche con meno si ha sempre una carta da giocare, come in questo film nel quale la Loren, dopo uno scatto fotografico casualmente rubato dal fotografo proto-paparazzo Mastroianni, si butta a capofitto nella ricerca spasmodica del piazzarsi ad ogni costo o quasi, perche’ non solo serve avere la giusta mercanzia ma soprattutto bisogna saperla vendere bene.
In fondo e’ cosi’ da sempre, dall’alba dei tempi, allora come oggi, malgrado i nuovi puritani manovrati dall’intellighenzia dominante, ritengano vi sia oggi un degrado imperante e le nuove schiave senza catene ma anche senza cervello, si buttino in piazza per ribadire di essere diverse da coloro che le hanno precedute.
Blasetti non solo alla regia ma anche ai testi coadiuvato da gente del calibro di Suso Cecchi D’Amico e Flaiano, oltre cinquanta anni fa avevano le idee piu’ chiare e senza un minimo accenno di volgarita’ costruiscono una commedia piacevole, ben girata e deliziosamente interpretata.
Ancora un film di altra classe che dal passato ha da insegnare moltissimo al presente, uno spettacolo piacevole per tutta la famiglia, specie per i papa’ che innanzi alla Loren, non possono fare altro che felicitarsi della fortuna, questa volta, di essere uomo.

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