La forza dei genitori di Nino Agostino.
Ieri sera martedì 9 novembre al Circolo ARCI di Santomato, frazione del comune di Pistoia, i tanti intervenuti all'aperitivo e alla cena della legalità in programma hanno avuto il piacere di conoscere i genitori di Nino Agostino, agente della Polizia di Stato ucciso con la moglie il 5 agosto 1989 (si erano sposati da pochi giorni) perché aveva scoperto ciò che doveva rimanere segreto, ovvero chi aveva messo il tritolo all'Addaura per uccidere il giudice Giovanni Falcone.
Il dramma della vicenda è che, come purtroppo succede spesso, non sono ancora stati scoperti e condannati i mandanti. La questione più grave è che su questa vicenda è stato apposto il segreto di Stato? Perché? In tutto questo si inseriscono poi le ultime vicende, legate alle rivelazioni dei pentiti che sempre di più illustrano quali erano i rapporti fra stato-servzi segreti e mafia in sicilia.
Prima di salutarci ho chiesto al paese, Agostino, se con gli ultimi sviluppi legati alla morte di Falcone e Borsellino e dei rapporti mafia-stato ci sia la speranza di giungere alla verità, un tassello alla volta c'è la speranza di riuscirci, certo è inaccettabile che, come oh ha detto sempre , un padre e una madre non possono sapere chi ha fatto uccidere il figlio e la moglie perché lo Stato non vuole, lo stesso Stato che ha assegnato a Nino tante onorificenze alla memoria....
Nella foto i GD pistoiesi presenti alla cena con i coniugi Vincenzo ed Augusta Agostino.