a cura di Marius
Le principali caratteristiche che hanno reso Pippo Inzaghi uno dei più grandi centravanti di sempre sono state la grandissima applicazione, l’umiltà e la determinazione nel migliorarsi ogni giorno. Di sicuro la natura gli ha dato qualche talento calcistico, grande velocità, incredibile reattività e un innato senso del gol.
La tecnica non è mai stata l’arma determinante per Inzaghi, eppure la sua carriera è costellata di gol a grappoli in ogni competizione giocata e gol pesantissimi nelle partite che valgono una vita; Superpippo ha sempre saputo riconoscere, dentro se stesso, i propri limiti tecnici e ha voluto essere sempre preparatissimo per arrivare là dove per altri era geneticamente più facile.
Inevitabilmente ha saputo trasmettere la medesima forza di volontà ai suoi giocatori anche da allenatore. La vittoria del Milan a Parma con risultato d’altri tempi ne è la riprova, solo dodici mesi fa una partita del genere sarebbe finita con una débâcle rossonera, vedi Sassuolo-Milan con l’exploit di Berardi.
Capita però che le motivazioni, la determinazione trasmessa dall’allenatore diventino una sorta di benzina a 98 ottani per i giocatori; ieri sera i rossoneri avevano l’entusiasmo e la fame di vittorie che possono dare la svolta a una stagione, credere sempre nelle proprie possibilità porta ad accrescere il proprio rendimento oltre le proprie capacità tecniche.
Di strada da fare la compagine di Inzaghi ne ha tanta da fare per potersi definire anche solo rivelazione del campionato, nei due match giocati il calo atletico e di concentrazione nell’ultima parte di gara è parso evidente ma può essere solo spia della preparazione da completare per poter entrare nel pieno della forma nei mesi decisivi.
Ma i meriti dell’allenatore rossonero sono parecchi, oggettivamente la campagna acquisti del club milanese è stata a dir poco “sparagnina”, solo usato d’occasione o giocatori in cerca di riscatto, quasi all’ultima spiaggia. I vari Alex, Menez e Torres sono una bella scommessa. Bonaventura invece è stato un bel colpo in zona Cesarini.
Con questi presupposti non si può certo dare il Milan tra le favorite per lo scudetto, forse neanche per un posto per la prossima Champions League, difficile raggiungere risultati con tanti gol al passivo ma l’entusiasmo dato da Inzaghi può essere contagioso ed esponenziale.
Eppure potrebbe essere un anno particolare, di quelli che capitano ogni quindici-vent’anni, di quelle stagioni con favorite sulla carta che cadono come un castello di carte alla prima difficoltà o a causa di imprevisti e probabilità tipo Monopoli.
E allora il cambio di guida in casa Juve, le troppe aspettative più coppe in casa Roma, la confusione sotto il Vesuvio e l’ennesima tegola su Pepito Rossi in riva all’Arno potrebbero aprire un pertugio alla sorpresa rossonera.
Fantacalcio?