Ormai non mi stupisco più se, quando esco di casa per una camminata, la durata di tale sana attività risulta maggiorata dal tempo speso a fotografare i dintorni. Perché ho imparato a non uscire mai di casa senza smartphone (prima lo facevo e mi sgridavano tutti…) e di conseguenza non c’è volta che non me ne torni a casa con nella memoria del cellulare una decina di fotografie che prima non c’erano :-) Ma che posso farci, se qualsiasi particolare di ciò che mi ritrovo davanti mi sembra perfetto per essere instagrammato?
Eh sì, perché per quanto io sia capace di camminare con la testa per aria guardandomi attorno alla ricerca di particolari insoliti, la mia mente è capace di farmi riconoscere alcuni scorci come immediatamente perfetti per Instagram, uno dei miei social network preferiti. E non mi preoccupo più di tanto di realizzare lo scatto perfetto, quanto di catturare il quadro d’insieme (questo sì!) per poi enfatizzarlo attraverso i filtri di Instagram. Come forse avrai capito, quindi, non è il tempo speso per la singola fotografia ad incrementare la durata della mia camminata quotidiana, bensì il numero delle volte in cui mi fermo per scattare delle foto…
La mole di fotografie accumulate, poi, tende ad aumentare quando scelgo di percorrere i miei 7 km lungo tragitti alternativi a quello che faccio abitualmente. Perché in questo caso parto proprio con la voglia di andare in esplorazione e il desiderio di lasciarmi stupire da angoli insoliti di Savignano mi porta a fermarmi ancor più del solito. Se poi consideriamo la mia predilezione per i paesaggi di campagna e per i tramonti, quando esco di casa nel tardo pomeriggio rischio di impiegare ben più dell’oretta standard dedicata alla camminata… ammesso e non concesso che la batteria del cellulare resti al mio fianco fino alla fine ;-)