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La foto della settimana: un ponte sul Rubicone, dove un dado fu tratto

Creato il 12 gennaio 2014 da Auroradomeniconi

La foto che vi propongo questa settimana ha dovuto attendere un po’ prima di essere pubblicata. Non solo l’avevo individuata da tempo, ma avevo anche già deciso che l’avrei pubblicata oggi per il semplice fatto che questa è la prima domenica successiva al 10 gennaio. E il 10 gennaio è una data importante, per non dire una data (davvero) storica perché fu in un lontano – lontanissimo (!) – 10 gennaio di tanti secoli – o anche millenni – fa che si verificò uno degli eventi storici più studiati di tutti i tempi. Un avvenimento che ha proprio segnato la storia, dell’antica Roma come dell’intero mondo occidentale. Un passaggio che è contraddistinto da una celeberrima frase, ormai entrata nel linguaggio comune a significare che si è presa una decisione dalla quale non si può più tornare indietro: alea iacta est, ovvero “il dado è tratto”. Vi dice niente?

La foto della settimana: un ponte sul Rubicone, dove un dado fu tratto
Ebbene sì, anche se con due giorni di ritardo oggi sul blog si festeggia il Rubicone – e insieme il ponte romano – che dà il nome al mio paese. Quel Rubicone che anticamente segnava il confine (il limes) con la Gallia Cisalpina e che Giulio Cesare oltrepassò in armi il 10 gennaio del 49 a.C. dando inizio alla guerra civile. In realtà, pare ci siano fonti storiche che dimostrano come questo non sia affatto il ponte attraversato da Cesare; fonti che vengono addirittura rafforzate dalla considerazione che sia la stessa tecnica con cui fu costruito questo monumento a pregiudicarne la datazione all’epoca cesariana.

E a volerla dire proprio tutta… pare che nemmeno il Rubicone possa considerarsi al di là di ogni ragionevole dubbio il fiume attraversato da Cesare. La questione dell’identità e della vera posizione del Rubicone antico ha diviso gli storici e gli archeologi locali per più di cinque secoli e non solo è rimasta ad oggi una questione ancora aperta, ma ha addirittura ricevuto ulteriori input validi ad aprire nuovi scenari sul dibattito in corso. Nei primi mesi del 2013, infatti, sul fiume Uso in località San Vito (RN) è stato rinvenuto un ponte romano di età augustea, monumentale come il ponte di Tiberio di Rimini ma addirittura più grande di tre arcate, e come potete immaginare tale scoperta ha subito riacceso la “rubiconia” diatriba.

Ad ogni modo, nell’immaginario collettivo savignanese il ponte e il fiume sono quelli attraversati da Cesare. E’ pur sempre vero che nel 1933 il Re Vittorio Emanuele III stabilì con un decreto che Savignano di Romagna sarebbe diventata Savignano sul Rubicone, ponendo così fine alla secolare questione sull’identità del fiume. Certo, dietro al regio decreto si celava in realtà lo storico diktat di Mussolini, dato che fu per volontà del Duce che 80 anni or sono un atto di imperio stabilì che il nostro Rubicone dovesse coincidere con il Rubico latino. Ma aldilà dei diktat e dei dibattiti (ri)aperti, a me piace immaginare che il dado di imperitura memoria sia stato tratto proprio a Savignano, su quel ponte e su quel fiume. Perciò a modo mio con questa foto volevo rendere omaggio all’uno e all’altro.

Io mi godo questa veduta ogni qual volta me ne capita l’occasione; quando e se avrete modo di passare da Savignano, fatemi un fischio che vi accompagno volentieri a lanciare, se non un dado, per lo meno una monetina nel Rubicone

;-)

Quel che fé poi ch’elli uscì di Ravenna
e saltò Rubicon, fu di tal volo,
che nol seguiteria lingua né penna.

(La Divina Commedia – Paradiso, VI)*

* Ringrazio l’amico giornalista Marcello Tosi per la colta citazione.


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