Tra i Resistenti d’Oltralpe presenti nella mostra “Nome di Battaglia: Provvisorio” vi è una donna che ha lottato per la “lecture pour tous”, che ha fatto la storia delle biblioteche giovanili in Francia, e non solo, che ha fondato il Centro Nazionale del libro per ragazzi, “La Joie par les livres”, che ha dato vita alla rivista di critica e d'analisi, “La Revue des livres pour enfants”, che ha partecipato attivamente alla vita di IBBY France. Chiunque lavori in questo ambito non può non conoscere Geneviève Patte. Molti si sono formati su “Laissez-les lire”, saggio sul piacere della lettura, testo che spiega come i bambini possono costruire il proprio personale percorso di lettura. Per il nostro progetto sulla Resistenza, Geneviève è stata interpellata in quanto figlia di resistenti, che durante la guerra hanno combattuto per la causa, hanno distribuito la stampa clandestina, hanno nascosto fuggiaschi, hanno detto “no” al Nazifascismo: a sei anni Geneviève si rifiutò di redarre il compito scolastico, nel quale veniva chiesto di scrivere una lettera al Maresciallo Pétain.
La Resistenza, nella vita di Geneviève, è continuata anche dopo, a livello professionale, nelle battaglie per portare i libri e la buona letteratura anche nelle famiglie meno abbienti, nei paesi più poveri, nelle situazioni di esclusione. La mostra progettata dalla Cooperativa Culturale Giannino Stoppani è attualmente (e fino al 9 gennaio 2016) a Clamart, nella banlieue di Parigi, alla Petite Bibliothèque Ronde, anche grazie all’intervento della studiosa francese. Nel 1965, Geneviève Patte assunse la direzione della biblioteca per bambini, appena fatta costruire grazie alle risorse di una ricca donna, Anne Gruner Schlumberger, novella Jella Lepman, che voleva “ricostruire” il mondo, partendo dai bambini e dalle biblioteche a loro rivolte. Lo spirito di questa impresa, nata in un quartiere operaio, una città dormitorio, fu quello di difendere la qualità della proposta, sia essa libraria, professionale (bibliotecarie formate anche all’estero), degli spazi e della loro concezione (introduce il mobilio di Alvar Aalto nelle biblioteche francesi). La Petite Bibliothèque Ronde, oltre a diventare un primissimo avamposto della letteratura (fin dall’inizio 4000 libri sono a disposizione dei giovani lettori, oggi il patrimonio ammonta a 20000 titoli) e della pedagogia della lettura (attiva è la partecipazione dei ragazzi nella vita quotidiana della biblioteca), è anche punto di ritrovo di tutti gli architetti del mondo.
Monumento storico dal 2009, a progettare la biblioteca Anne Gruner chiamò l’Atelier Monrouge, uno dei maggiori studi d’architettura e urbanistica dell’epoca. La struttura completamente inscritta in una serie di cerchi è presente in numerosissimi testi di architettura (e di fotografia: sicuramente avrete visto lo scatto di Martine Franck e della scala a chiocciola coronata dalle teste dei bambini) a testimonianza del fatto che i bambini hanno, sempre e ovunque, bisogno di bellezza.