Sintesi oramai doverosa ma non facile, avendo provato quasi novanta atleti in gare ufficiali da quattro anni a questa parte con pochissimi punti fermi costanti, Francois Trinh Duc a parte.
Alcune assenze erano ampiamente annunciate, altre meno: nella prima categoria ricade la mancata convocazione di Mathieu Bastareaud ma in buona misura anche quelle di Sebastien Chabal e Yannick Jauzion; più sorprendente invece l'esclusione di Clement Poitrenaud.
Quanto ad assenza forzate per infortunio, è uno dei motivi per cui la lista inizialmente pensata di trenta nomi è diventata a trentadue: ci sono in lista anche i "feriti" Fabien Barcella e Thomas Domingo, più Aurelien Rougerie, tutti attualmente indisponibili o in rieducazione. E' come un invito esplicito a darsi da fare per recuperare prima del 22 agosto, data di "chiusura" delle liste e riduzione definitiva a trenta nomi ufficiali per fare i biglietti aerei.
Veniamo alle inclusioni sorprendenti: il primo nome è quasi un Oscar alla carriera per un "grande vecchio" che ha saputo riciclarsi con l'aiuto del suo coach Novès in un ruolo, quello di estremo, dove la sua immensa esperienza è stata messa a ottimo frutto: è Cedric Heymans (nella foto), l'uomo che ha vinto più Coppe Europa di chiunque, prossimo la trasferimento da Tolosa a Baiona. "Une vraie surprise", ha commentato lui con modestia.
Altra selezione sorprendente è il doppio sostituto per Chabal al numero otto: se Louis Picamoles era dato probabile, molto s'era parlato anche dell'emegente Raphael Lakafia di Biarritz e Lievremont li ha chiamati entrambi. La scelta parrebbe confermare l'idea tattica di giocare con un nr.8 potente, spostando Imanol Harinordoquy a blindside, spiegando tra l'altro l'assenza dalla lista di Lapandry da Clermont.
Andando ruolo per ruolo, le scelte di Lievremont e collaboratori (Ntamak, Retyere, Maso, Magne: manca solo Galthiè, poi pare la nazionale Bleus 1999), possono essere analizzate più compiutamente; da esse emerge una chiave comune, privilegiare la flessibilità d'impiego dei singoli, tema fondamentale per una rassegna impegnativa che a differenza del Sei Nazioni in cui si rifà la formazione in ogni gara, va gestita tutta con trenta nomi predefiniti, ricambiabili solo per infortuni.
Arrières : Heymans, Traille (escluso a sorpresa Poitrenaud; Traille è jolly in grado di coprire tutti i ruoli dall'apertura in su);
Ailiers : Clerc, Huget, Palisson, Médard (qui manca Malzieu, tagliato da tempo malgrado la classe e i risultati; fiducia confermata a Huget, vice metaman del Top14, nonostante non abbia mai brillato in nazionale. Medard è flessibile, può coprire anche l'estremo);
Centres : Marty, Mermoz, Estebanez, Rougerie (no spazio per il figliol prodigo Bastareaud e nemmeno pe ril più disciplinato Fritz, ma bisogna vedere se Rougerie ce la farà; anche Mermoz è rimasto fuori molto tempo per infortuni);
Ouvreurs : Skrela, Trinh-Duc (nessuna sorpresa: Beauxis non è più nel giro da anni, al limite c'è Traille e volendo anche Yachvili);
Demis de mêlée : Parra, Yachvili (nessuna sorpresa anche qui: Dupuy, protagonista della vittoria con gli All Blacks in Nuova Zelanda, ha perso tutti i treni ai tempi della sua maxi squalifica);
Flankers : Bonnaire, Dusautoir (cap.), Ouedraogo (torna il capitano di Montpellier; il reparto pare scarno senza Lapandry, ma vi è impiegabile anche Harinordoquy);
Numéros 8 : Harinordoquy, Lakafia, Picamoles;
Deuxième ligne : Millo-Chluski, Nallet, Papé, Pierre (escluso l'esperto Thion);
Talonneurs : Servat, Szarzewski (nonostante la stagione spesa spesso in tribuna, lo Stadiste è preferito come rilievo a Guirado);
Piliers : Barcella, Domingo, Poux, Mas, Ducalcon, Marconnet (situazione delicata nel reparto, dati i due infortunati; preferiti Poux e Marconnet a Schuster).