ebbene si: la frittata è fatta. In tutti i sensi.
Ti spiego: il malatone si è rimesso in piedi e giovedì scorso è tornato al lavoro, pur se la tosse non lo ha ancora abbandonato. Neanche il tempo di dire "OK, è finita!" che lo stesso giorno (lo stesso, non un altro, tipo quello dopo magari...) il monello ha pensato bene di svegliarsi con la febbre abbastanza alta. Di lì ad oggi ci sono stati giorni con febbre, poi senza febbre, poi tosse, muco, ancora decimi di febbre, mal d'orecchio, lamenti notturni...fino a stamattina, con visita dalla pediatra e conseguente prescrizione di antibiotico.Neanche il tempo di entrare in casa, dopo essere passata in farmacia, e cercare con grossi sforzi di far ingurgitare il suddetto antibiotico al monello... che squilla il telefono, mentre ero ancora con in mano la siringa dosatrice del medicinale (giuro!), e indovina? Era il bidello della scuola primaria: la monella aveva vomitato e dovevo andare subito a prenderla.
Niente febbre ancora per la monella, solo un decimino adesso, ma comunque digiuno e debolezza. Pur sempre con la sua vena gioiosa, però. Questa è una delle cose che adoro in lei: ha sempre un sorriso in ogni occasione...anche se con le occhiaie :-)
E la frittata quindi capirai che è fatta. Tre su quattro membri della famiglia sono stati colpiti in vario modo da virus, annessi e connessi.
Soltanto io manco all'appello e sinceramente gradirei continuare a mancare.
Intanto a ora di pranzo mi sono detta: "Che giornate, ragazzi! Qui ci vuole qualcosa per tirarmi su il morale!" e inevitabilmente il pensiero è andato indietro nel tempo, a quando da piccola o da ragazza ero giù per qualcosa o non stavo bene fisicamente e avevo bisogno di coccole. La mia mamma non me le faceva mai mancare in quei casi e anzi mi faceva anche una coccola mangereccia: mi preparava la frittata di spaghetti.Buona, buonissima, non troppo asciutta dentro ma con un pò di crosticina fuori, come piaceva a me. E come ancora oggi mi piace.
Un vero e proprio comfort food, insomma. Un comfort food molto speciale, perchè oltre alla soddisfazione del palato c'è un piacere dell'anima, che si perde nella tenerezza dei ricordi.
Quindi il mio pranzo oggi è stato un momento confortevole e confortante. Terapeutico direi. E la frittata, a questo punto, è DAVVERO fatta ;-)