In una domenica di pioggia come tante altre,
due siti s’incontrano in un locale di speed dating…
B: Ehi, ciao bella, io sono Blog.
RT: Piacere, Rivista Telematica.
B: Però, come siamo formali. Addirittura nome e cognome…
RT: Perché, tu non ce l’hai un cognome?
B: E chi lo sa… Io sono solo uno dei tanti figli bastardi della grande madre Rete, baby. E comunque ho sempre preferito prendere la vita in maniera più easy. Sai cosa intendo, vero? [strizzatina di occhio di Blog e rapido sguardo nella scollatura di Rivista Telematica]
RT: Sì, sì, credo di aver capito… Allora sentiamo, Blog e basta, che fai di bello nella vita?
B: Mah, guarda, di tutto e di più. Dipende un po’ da come mi gira la mattina. A livello generale mi occupo di dar voce a tizi desiderosi di dire la loro in ambiti più o meno specifici, permettendo poi ad altri utenti di commentare quanto scritto dai primi. Tu invece?
RT: Io? Io raccolgo articoli accomunati dal medesimo argomento generale che poi possono essere commentati dai lettori, oltre a offrire servizi paralleli assieme ai miei amici Forum e Social Network.
B: No, non mi dire! Anche tu conosci Grande F e Social? Ma tu pensa… Frequentavo alcuni corsi con loro all’università!
RT: Hai fatto l’università? [Rivista Telematica alza un sopracciglio]
B: Sì, ma non per molto. Sai, quel posto non era fatto per me. Troppe regole, troppa gente con la puzza sotto il naso… Comunque, tornando a noi, piccola, a prima vista sembra che abbiamo parecchie cose in comune.
RT: Io ci andrei piano, carino. Vedi, a differenza di te, io posso contare su di una redazione di professionisti del settore in grado di svolgere attività di coordinazione e controllo del lavoro.
B: Wow! Forte sta cosa. Allora i tuoi articoli saranno sempre ricchi d’informazioni attentamente vagliate.
RT: Non per vantarmi, ma direi che è proprio come dici tu. Oh, sia chiaro, ogni tanto l’errorino scappa pure a me. Ma dopotutto nessuno è infallibile.
B: Non lo dire me… Però scommetto che in quei casi i membri della redazione non si faranno problemi ad assumersi le proprie responsabilità.
RT: Mmh… Diciamo che la questione è un filino più complessa. Vedi, io comunque vivo soprattutto del lavoro di appassionati non stipendiati e la responsabilità principale di quanto scritto spetta pur sempre a loro.
B: Beh, ma lo stesso vale per me. Se io scrivo una boiata, non posso fare lo scaricabarile con qualcun altro. Senti, ma siamo proprio sicuri di essere così diversi? Non è che per caso abbia dei parenti in comune?
RT: Ti prego! Mi sembra palese che noi due non abbiamo nulla in comune. E poi te l’ho detto: io dispongo di una redazione composta da gente che lavora nel campo giornalistico da anni. Mentre te… Beh, l’hai detto anche tu che non hai nemmeno finito l’università.
B: Abbella, vedi di abbassare la cresta, che altrimenti ti raddrizzo a calci in culo. E comunque guarda che pure tra noi “umili” blog c’è gente che ne sa a pacchi, anche più di voi.
RT: Ma tu guarda che cafone! Ma dopotutto cosa ti puoi aspettare da uno che non dispone nemmeno di una struttura che vaglia quanto scrive…
B: Ma se tu stessa hai detto che la responsabilità di quanto pubblichi spetta all’autore?! Senti, ma almeno se viene scoperto che il contenuto di un articolo è stato – non so – copiato o che è contrario alla linea editoriale, tu lo cancelli?
RT: Beh, alcuni miei colleghi lo fanno…
B: Sì, ma tu?
RT: …
B: …
RT: Ma dimmi un po’, che musica è che ti piace?
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