La fuga dei cervelli al sapor di cioccolato

Creato il 22 dicembre 2010 da Andima
Così dopo una sosta a Roma e prima del ritorno a casa, il rientro dell'emigrante fa una tappa oramai tradizionale all'università, per il pranzo natalizio del laboratorio dove hai lavorato a due tesi di laurea, dove poi hai continuato con un contratto di un annetto e dove a malincuore hai deciso di non tentare un dottorato di ricerca per umori allora poco stabili scaturiti poi nella partenza per Dublino.
Quando il professore scarta la scatola dei famosi cioccolatini belgi che hai portato nella valigia mai troppo piena per certi pensieri, tra il laboratorio affollato, la tavola bandita a festa e le tante voci, forchette e sorrisi, c'è chi non aspetta altro che provare una pralina e mischiarne al ripieno i mille sapori già assaggiati. Ed ecco che il prof si lascia andare ad una battuta che irrimediabilmente farà echo tra gli sguardi persi nel finestrino del treno lungo il viaggio di ritorno:
Fuga di cervelli - urla alla folla affaccendata, con la scatola di praline tra le mani - e rientro di cioccolata... beh non so se lo scambio valga davvero la pena...
Quella cioccolata - pensi - potrà essere (e sicuramente sarà stata) anche dolcissima per il palato, ma che retrogusto amaro avrà avuto scendendo in gola dopo quelle parole...

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