Nel corso dei decenni si è persa quasi memoria della funivia di Napoli, che collegava Fuorigrotta e la neonata mostra d’Oltremare a Posillipo. Ieri un bell’articolo publbicato su vesuviolive ne ricostruiva la breve ma interessantissima storia, può essere però davvero curioso scoprire che fine abbia fatto una meraviglia di Napoli, dimenticata, nascosta ed abbandonata dall’inizio degli anni ’60.
Intorno agli enormi piloni in cemento armato son spuntati interi quartieri, la stazione di arrivo (a Posillipo) fu trasformata in ristorante, quella di partenza, proprio in corrispondenza dell’ingresso di viale Kennedy della mostra, divenne un enorme fioraio.
Eppure ancora oggi, nel 2014, i piloni son là circondati da alti palazzoni ed incredibilmente all’interno della stazione di Fuorigrotta è rimasta ad arrugginire una delle cabine della funivia di Napoli. La si può individuare facilmente guardando da via Diocleziano, posizionandosi il più vicino possibile al pilone che domina la zona, coi vetri rotti ed inbiancata dal guano dei piccioni che l’hanno adibita a dimora. Si può notare anche la targa, ancora affissa al muro, della ditta che realizzò l’impianto, la Ceretti-Tanfani.
Qualche dettaglio in più sul post pubblicato originariamente su laboratorionapoletano.com