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La futurologia, il Metodo Delphi e un po' di cospirazionismo

Creato il 14 dicembre 2010 da Mcnab75
La futurologia, il Metodo Delphi e un po' di cospirazionismo

Prevedere il futuro.

Ne abbiamo già parlato. Al di là degli studi più esoterici e bizzarri, esiste però una disciplina che ambisce a diventare una vera e propria scienza affermata: la futurologia.

La futurologia moderna nasce nel 1973, quando il Club di Roma, un esclusivo gruppo di potenti magnati e di baroni universitari in forte odore di complottismo (io ne ho parlato in un mio vecchio romanzo, The Shift), commissiona al Massachusetts Institute of Technology di Boston uno studio sui tempi e sulle conseguenze dell’esaurimento delle materie prime fondamentali, che gli scienziati cominciano a proclamare un patrimonio finito.

Applicando la nuova Teoria dei Sistemi, di cui è possibile la gestione mediante i calcolatori, allora non di largo uso, l’Istituto di Boston realizza una serie di previsioni che Dennis Meadows e Donella Meadows illustrano al pubblico del pianeta. I due scienziati prevedono che se il consumo delle materie prime fondamentali continuerà a dilatarsi a un ritmo esponenziale l’umanità si troverà ad affrontare gravi situazioni di penuria dopo il Duemila (ricostruzione corretta, e ripresa da Wikipedia).

Oggi nel Duemila ci siamo con tutti e due i piedi. Rileggendo lo studio realizzato dai Meadows risulta fin troppo attuale e corretto. Le riserve del pianeta continuano a diminuire, e non è certo per puro spirito ecologico che si inizia a parlare diffusamente di energie alternative. Le previsioni formulate nel 1973 sono in realtà un po' più pessimiste rispetto alla realtà, ma “sforare” di alcuni anni non cambia il concetto: la futurologia ci aveva visto giusto.

In realtà non c'è nulla di esoterico o miracoloso in questa disciplina: lo studio del passato, delle variabili e delle costanti economiche e sociali, più tutto un insieme di altri campi correlati, permette la formulazione di previsioni molto attendibili riguardo al futuro della nostra specie.

 

Una scienza moderna

 

Cito l'interessante affermazione formulata da Fabio Feminò: « Nel classico Lo shock del futuro, Alvin Toffler affermava che negli ultimi 50.000 anni si sono succedute circa 800 generazioni, 650 delle quali passate nelle caverne. "Solo durante le ultime 70 è stato possibile comunicare efficacemente da una generazione all'altra, scrivendo. Solo durante le ultime 6 le masse sono state in grado di leggere libri stampati. Solo durante le ultimo 4 è stato possibile misurare il tempo con precisione. Solo nelle ultime 2 sono stati usati motori elettrici. E la schiacciante maggioranza di tutti i beni di consumo che usiamo oggi è stata sviluppata dalla generazione di oggi, l'ottocentesima".

L'ingegnere svizzero Gustav Eichelberg ha immaginato di trasformare 600.000 anni di esistenza del genere umano in una corsa di 60 chilometri. L'agricoltura si svilupperebbe solo nell'ultimo chilometro, a duecento metri dalla fine i corridori troverebbero le prime fortificazioni romane, e solo negli ultimi cinque metri vedrebbero aerei, automobili, illuminazione elettrica. Così, è possibile rendersi conto che fra una o due altre generazioni il mondo potrebbe essere tanto diverso da quello che conosciamo da permettere praticamente qualsiasi cosa. Anzi, negli anni passati dall'uscita di Lo shock del futuro la civiltà è già stata stravolta dall'avvento del computer domestico e di Internet.” »

 

Quindi la futurologia è una scienza moderna. A dire il vero già prima del 1973 se ne parlava. Nel 1940 il matematico Theodore Von Karman s'incaricò di studiare il futuro dell'aeronautica contemplando la probabile diffusione dei jet a reazione. Cinque anni più tardi, nel 1945, le sue previsioni si rivelarono perfettamente attendibili.

Nel 1946 nacque la Rand Corporation,un organismo incaricato di studiare problemi strategici, e, come succede spesso, scienziati e scrittori vi si rivolsero per farsi finanziare studi di ogni genere, anche senza attinenza con questioni militari. Per dirla in termini un po' romantici, la Rand fu la prima società (o meglio, il primo think tank) a occuparsi in modo scientifico della “previsione del futuro”.


La futurologia, il Metodo Delphi e un po' di cospirazionismo

 

Il Metodo Delphi

 

Uno dei più noti successi della Rand è il cosiddetto Metodo Delphi (o progetto Delphi). Questo sistema fu sviluppato nel corso degli anni dalla Rand Corporation a partire dall’inizio della Guerra Fredda per prevedere l’impatto della tecnologia nel warfare. Diversi eventi influenzarono lo sviluppo. Nel 1944, il Generale Arnold, ordinò la creazione di un rapporto per lo United States Air Force sulle capacità tecnologiche future che avrebbero potuto essere usate dall’ esercito. Due anni dopo, la Douglas Aircraft Company ideò il progetto RAND per studiare l’ampio argomento del conflitto intercontinentale, diverso da quello apparente.

Differenti approcci furono provati, ma i difetti dei metodi tradizionali, come un approccio teoretico, presto divennero evidenti. Per contrastare questi difetti, fu sviluppato il Metodo Delphi nella Rand Corporation durante il 1950-60 da Olaf Helmar, Norman Dalkey e Nicholas Rescher. Fu usato dagli esperti della Rand quando essi furono interrogati sulla possibilità, frequenza e intensità di un possibile attacco nemico. Questo processo fu ripetuto diverse volte fin quando non si ottenne un consenso.

 

Come funziona? Citiamo Wiki:

Il metodo è un modello revisionale sistematico e interattivo basato su indipendenti inputs di esperti selezionati. Il nome Delphi deriva dall’Oracolo di Delfi. Il metodo Delphi riconosce il valore dell’opinione, dell’esperienza e dell’intuizione dell’esperto e permette di usare l’informazione limitata disponibile in questi valori quando manca un pieno sapere scientifico. Delphi usa un gruppo di selezionati esperti che rispondono a una serie di questionari. Le domande sono solitamente formulate come ipotesi su cui i membri esprimono il loro giudizio fin quando il tempo a disposizione non sarà totalmente terminato. Ciascun round di domande è seguito dal feedback sul precedente round di risposte fornite dagli altri esperti.

 

Una briciola di cospirazionismo

 

La Rand Corporation ha un budget annuo di 230 milioni di dollari. Oggi come oggi ne fanno parte dei pezzi da novanta come Condoleeza Rice e Donald Rumsfeld. La Rand fu tra i primi gruppi, insieme alla DARPA, a lavorare all'antenato di Internet, ovvero il sistema militare Arpanet. Si può quindi affermare che il “nostro” think tank sia uno dei papà del World Wide Web. Ovvero la tecnologia che più di tutte ha cambiato la nostra società, se non addirittura il mondo intero.

 

Nel 2003 la Rand ha pubblicato uno studio intitolato “Padroneggiare l’ultimo campo di battaglia: i prossimi avanzamenti nell’uso militare dello spazio”.

Il concetto alla base di questo rapporto è la “Full Spectrum Dominance”, vale a dire una politica di eccezionali investimenti militari mirati alla conquista ed al mantenimento di una posizione di superiorità nello spazio, se non addirittura di un suo controllo assoluto.

Il che obbligherebbe chi volesse contrastare l’impero americano a farlo esclusivamente via terra e mare.

 

Il 22 Febbraio del 2004, l’Observer ha pubblicato un rapporto commissionato da Andrew Marshall, influente consigliere di Rumsfeld, che sarebbe sfuggito al Pentagono, e che conclude: “Un improvviso sconvolgimento climatico porterà ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, che comprende una guerra nucleare e disastri naturali, portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia”. (fonte: http://www.altrainformazione.it/)

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