La gag di Danielona (Santanchè): “Nicole Minetti è come Nilde Iotti”. Nessun argine all’idiozia ignorante dell’incultura storica, tracima.

Creato il 14 aprile 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

La Storia... quella vera

Questo è uno di quei casi in cui non ci si può esimere dall’intervenire. Lontane dal poter essere colpevolmente derubricate nel gossip, le parole della “ex un po’ tutto” DanielonaSantanchè, alias “bellicapelli”, testimoniano ancora una volta l’ignoranza crassa non di una sola donna, ma di tutto l’ambaradan berlusconiano figlio del prosciutto cotto Rovagnati, di Kukident e di Lines Lady, insomma di una intera classe politica cresciuta a spot pubblicitari e brutte fiction sulle foibe e sulla figura eroica di Totò Riina. Con la Danielona, alias “bellelabbra”, l’esperimento degli scientologyst del Capataz ha avuto un successo fuori da ogni aspettativa. La capacità diabolica di sparar cazzate senza tener conto della storia, della geografia, delle scienze, della cultura, insomma, di tutto ciò che si porta appresso l’essere una donna di mondo, nella ex sottosegretaria Santanchè tocca vette inarrivabili di insipiscienza che offende e indigna perfino le inquiline del condominio “Olgettina”, solitamente aduse a far carriera fornicando. In evidente crisi di visibilità (sono infatti mesi che nessuno se la caga più), la Santanché è andata ospite della trasmissione “La zanzara” che trasmette sulle frequenze di Radio 24 e, di fronte ai conduttori esterrefatti ha dichiarato testualmente: “La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera e sicuramente non aveva vinto concorsi. Nessuna delle due ha vinto un concorso. Questo è sicuro”. Per poi aggiungere: “La Iotti faceva benissimo politica ma nella stanza sopra Botteghe Oscure. Siccome ora si parla solo di bunga bunga possiamo dire che tutto il mondo è paese”. A lei, che tra i suoi amanti famosi può annoverare solo Mr. Draculino Sallusti, il fatto che la Nilde sia stata la donna di un personaggio della statura (pur controversa) di Palmiro Togliatti, crea solo un attacco di invidia malcelata che si traduce puntualmente, come solo la Danielona sa fare, nel totale stravolgimento dei fatti e degli accadimenti ormai stampati a chiare lettere su tutti i libri di storia. Nilde Iotti è stata una staffetta partigiana quando il solo sospetto di essere un partigiano portava direttamente davanti al plotone di esecuzione nazi-fascista. È stata fra le 21 donne elette nella Costituente e, insieme a Angela Gotelli, Maria Federici, Angelina Merlin e Teresa Noce, uno dei 75 “padri costituenti. È stato eletto deputato della Repubblica quando di Palmiro Togliatti lei conosceva solo il ritratto affisso in tutte le sezioni del Pci. Quando, infine, diventò la prima donna presidente della Camera dei Deputati, "il Migliore" era morto da 15 anni. Questa è la storia. Ma come si fa a farla studiare alla Santanchè? Impossibile vista la sua scarsa capacità di apprendimento pari a quella di Barbie però senza il suggeritore Ken. Ma ci pensate? Per anni siamo stati governati da personaggi come la Santanché, come Maurizio Gasparri, come Gnazio La Russa, come Renato Brunetta e Roberto Calderoli. Per anni questo paese è stato in mano a soggetti che neppure uno sfasciacarrozze avrebbe voluto fra il personale della sua impresa invece Silvio sì. Lui aveva, e ha, bisogno di gente come questa, indefinibile umanamente e politicamente, amebe allo sbando in aule che sono state le sedi dei pensieri alti e nobili di questa cazzo di Repubblica di mediocri. Daniela Santanché è la figlia prediletta del berlusconismo di strada, quello che scambia il dovere con il piacere, la gnocca per uno status symbol, l’evasione fiscale per uno sport di squadra e la corruzione per un contratto di libero scambio. È volgare la Santanché e per noi, abituati a un certo tipo di rapporto con l’universo femminile, definire “volgare” una donna è peggio che darle della mignotta perché le puttane nel loro piccolo, una dignità ce l’hanno. Oggi avremmo voluto parlare dei soldi ai partiti, del terrore di Mario Monti per i veti incrociati, dell’ennesimo scaldalo lombardo che vede implicati tutti esponenti della “casta” (nel senso di illibata) Comunione&Liberazione. E invece c’è toccato parlare della Santanchè che, secondo il nostro frasario, resta sempre la Santanmé, Santantè, Santantutti di antistorica presenza. Ah, dimenticavamo. Durante la trasmissione, Danielona ha anche detto: “Rivendico di aver piazzato mia nipote a fare l'assessore della Provincia. È brava e di bella presenza. Che male c’è?”. Per la nipotina di Danielona hanno votato in massa gli ospiti di "Villa Sorriso", in cambio, una palpata di culo e un bacio in fronte. Si fa presto a dire “piazzato”.

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