La galassia con la scia

Creato il 23 febbraio 2016 da Media Inaf

La galassia in primo piano è NGC 4569, una galassia a spirale che si trova all’interno dell’ammasso della Vergine. I filamenti rossi sulla destra dell’immagine corrispondono all’idrogeno gassoso rilasciato dalla galassia. La scia contiene circa il 95% del gas di cui la galassia ha bisogno per alimentare la formazione di nuove stelle. Crediti: CFHT/Coelum

Un team internazionale di astronomi ha scoperto una spettacolare scia di gas, lunga più di 300 mila anni luce, che scaturisce da una galassia vicina a noi, NGC 4569. La scia è costituita da idrogeno gassoso, ovvero il materiale da cui si formano nuove stelle, ed è cinque volte più lunga della galassia stessa. Lo studio è stato guidato da Alessandro Boselli al Laboratoire d’Astrophysique de Marseille, e pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics.

Luca Cortese, astrofisico dell’International Centre for Radio Astronomy Research in Australia, che fa parte del team, ha sottolineato che gli scienziati sapevano da tempo che la galassia NGC 4569 conteneva meno gas del previsto, e non riuscivano a capire dove fosse andato a finire.

«Non trovavamo la prova schiacciante di una qualche forma di rimozione del gas galattico», dice Cortese. «Ora, grazie a queste osservazioni, siamo riusciti a vedere per la prima volta una grande quantità di gas che crea un flusso in uscita dalla galassia. La cosa più interessante è che misurando la massa del flusso, troviamo che equivale alla quantità di gas che manca dal disco della galassia».

NGC 4569 si trova nell’ammasso della Vergine, un gruppo di galassie a circa 55 milioni di anni luce dalla Via Lattea. Sta viaggiando all’interno dell’ammasso a 1.200 chilometri al secondo, e Cortese ha spiegato che è proprio questo moto a causare la perdita di gas da parte della galassia.

«Sappiamo che i grandi ammassi di galassie intrappolano un sacco di gas caldo», dice Cortese. «Sicché, quando una galassia entra nell’ammasso, sente la pressione del gas, come quando si sente il vento sul viso, e questa pressione è in grado di strappare la materia dalla galassia».

La scoperta è stata possibile grazie alle immagini raccolte dal Canada France Hawaii Telescope, che ha puntato i suoi strumenti su NGC 4569 per l’osservazione più lunga mai realizzata di questa galassia. Cortese aggiunge che questa potrebbe essere solo la prima di molte galassie di cui osserviamo un comportamento simile. «È un risultato esaltante, perché quella che abbiamo effettuato era solo un’osservazione pilota, dedicata alla galassia a spirale più brillante nell’ammasso della Vergine», dice Cortese. «Siamo rimasti stupiti dai risultati che abbiamo ottenuto. È davvero promettente, poiché significa che molto probabilmente troveremo caratteristiche simili in molti altri ammassi di galassie».

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Fonte: Media INAF | Scritto da Elisa Nichelli