Con questo post concludo, almeno per ora, l’argomento gelosia fra fratelli. Nel primo articolo ho analizzato la definizione ed i comportamenti tipici mentre nel secondo ho cercato di mettere nero su bianco le soluzioni pratiche che, alla fine, sono quelle che più aiutano noi mamme ad affrontare il nostro quotidiano con i figli.
Entrambi i post hanno suscitato molti commenti interessanti ed anche una critica che, sul momento, mi ha fatto stare male. Poi ho cercato di far scivolare via il malessere e riflettere. Scrivo sempre con sincerità mostrando anche le mie debolezze ed i miei errori di genitore. Per questo devo essere pronta anche all’eventualità che i miei errori vengano giudicati, ma ho deciso di continuare a mostrarmi come sono, senza protezione. La cosa più importante per me è che in questo mio spazio ci sia confronto, costruttività e condivisione. Cercando di non ferire chi scrive con fiducia rivolgendosi a persone che perlomeno cerchino di comprendere. Sì anche alle critiche ovviamente, ma fatte con quel tatto e quella delicatezza che permettono all’altro di riflettere senza sentirsi giudicato e condannato. Sì quindi alla critica costruttiva e non tesa ad affossarti ancora di più quando già ti senti debole o preoccupata. Scusate il lungo preambolo, ma era una cosa che ci tenevo a dirla!
Vediamo quindi insieme la seconda parte di consigli pratici su come affrontare la gelosia. I numeri 4,5 e 6 sono in realtà molto legati fra loro e interdipendenti.
4 – Evitare di fare confronti fra i fratelli
Lo so che questa la conosciamo tutti, ma voglio ribadirla nuovamente perché io stessa, pur sapendo che è un grave errore, cado spesso in commenti di confronto. Uno dei mie cavalli di battaglia è “Guarda quanto hai sporcato per fare merenda! Tuo fratello ha solo 3 anni e non ha fatto una briciola!” E potrei dirvene molti altri! E’ un dato di fatto che per certi aspetti il piccolo di casa sa comportarsi meglio del grande, ma rinfacciarglielo continuamente non è certo il modo migliore per aiutarlo. Anzi, non fa che soffiare altra aria sul fuoco della sua gelosia. Inoltre finisce per assegnare al bimbo un’etichetta negativa e, piano piano, lui inizierà ad identificarsi in essa comportandosi di conseguenza. Per lo stesso motivo è importante inoltre non parlare mai male di lui con altre persone in sua presenza. E anche se lui non c’è ad ascoltare, dobbiamo imparare noi per primi a non pensare a lui sempre in chiave negativa. Ha sicuramente anche dei pregi per cui concentriamoci su quelli. Altro punto questo che io non ho ancora fatto mio.
Un’altra frase classica da evitare è “Tu sei grande!” usandola per sottolineare che il suo comportamento è fuori luogo o che deve capire i capricci del fratellino. E’ bene usarla invece solo in senso positivo dicendo per esempio che lui può fare una cosa speciale perché è già grande.
Strettamente legato al precedente, questo è un punto molto importante perché spesso dietro alla gelosia che prova un bambino c’è una scarsa autostima di se stesso e dubbi sulle proprie capacità. Il bambino tende quindi a sentirsi inferiore rispetto al fratello che, ad esempio, ha un carattere forte ed è molto sicuro di sé. Per aiutarlo, il genitore deve innanzitutto accettarne i limiti, comprendendo che non tutti i bimbi hanno le stesse abilità e gli stessi tempi. Occorre evitare di soffermarsi sui suoi lati più deboli, cercando invece di sottolineare i suoi punti di forza. Sempre con onestà pero’. E’ inutile, anzi controproducente, lodare il bimbo per una capacità che non ha davvero. Ogni individuo ha i suoi punti di forza, cerchiamo di concentrarci noi genitori per primi su quelli e, piano piano, anche il bambino imparerà a trovare sicurezza nelle cose in cui sa di essere bravo e portato. Provo sempre un’enorme tenerezza quando Carlo Alberto porta da scuola il suo certificato di “Star of the week” e mi chiede ripetutamente durante il giorno di sederci insieme nel divano a guardarlo per bene e a parlarne. O quando, non appena arriva il papà dal lavoro, corre a dirmi in un orecchio di ricordarmi di raccontarlo anche a lui. Ci dimostra in tanti momenti di aver bisogno delle nostre attenzioni.
Per sviluppare l’autostima può essere utile anche assegnare al bambino geloso dei compiti speciali che lo facciano sentire importante. Attenzione però ad affidargli un compito che sappiamo possa portare a termine senza che gli faccia provare frustrazione.
6 – Sviluppare e favorire l’individualità di entrambi i bambini
E’ molto importante che il bambino capisca di essere un individuo unico e che senta quindi meno il bisogno di misurarsi continuamente con il fratello. E’ molto utile invece il confronto con altri bambini al di fuori del nucleo familiare perché si tratta di rapporti più neutri dove non sono in gioco componenti emozionali familiari. Con gli amici ci si sceglie e non ci si sente “costretti” a volersi bene solo perché fratelli. E’ giusto ed auspicabile che ogni bimbo abbia infatti i propri amici da frequentare senza il fratello e fuori dall’ambito familiare. Così come dei propri interessi. Molto utile è che pratichi uno sport scelto da lui e per il quale ha una naturale attitudine.
Anche a casa non pretendiamo che condivida proprio tutto con il fratello. E’ giusto che alcune cose siano solo sue e che decida di condividerle solo se vuole. Compatibilmente con gli spazi domestici, sarebbe ottimale che avesse uno spazio che è solo suo a cui il fratello non può accedere. In mancanza di una camera per ognuno può essere anche solo una mensola alta o una parte di armadio chiudibile a chiave. Ciononostante non mancheranno momenti di attrito. Come dare torto al disappunto di Carlo Alberto quando il fratellino gli distrugge una costruzione Lego per cui ha lavorato tanto? Questo è un problema che si presenta soprattutto quando la differenza di età fra fratelli è superiore ai 2 anni ed andrà a sparire solo quando anche il minore imparerà a rispettare spazi e giocattoli del fratello maggiore. Nel frattempo uno spazio dove appunto mettere in sicurezza le sue cose può evitare qualche brutto litigio.
7 – Stimolare la solidarietà e la collaborazione fra i fratelli
I comportamenti dettati dalla gelosia nella maggior parte dei casi non sono premeditati, ma assolutamente istintivi. Quindi inutile cercare di far ragionare il bimbo o ripetergli in continuazione “non farlo più!” ed io ne so qualcosa perché continuo a sprecare voce inutilmente…. Occorre cercare piuttosto di far nascere la solidarietà fra di loro. Quella vera però, non quella che uno deve sentire per forza verso suo fratello. Occorre far sì che si crei collaborazione e complicità. Per esempio assegnando loro incombenze o progetti da fare insieme o fornendo loro l’occasione di essere in combutta nell’organizzare la festa di compleanno del papà o della mamma in gran segreto. Utilissimo anche sviluppare il senso di protezione del grande facendogli capire che ci fidiamo di lui perché è abbastanza grande per poter salvaguardare il fratello da eventuali guai. E’ efficace anche fargli notare quanto il fratello lo adori. Questo accrescerà la sua autostima e gli farà provare contemporaneamente affetto sincero per il piccolo.
Spero che questi articoli siano utili, a me per prima, e anche a coloro che vivono questi stessi problemi. Ne parlerò sicuramente ancora in futuro perché per me ed i mie bimbi c’è ancora tanto cammino da fare.
Mi preme concludere dicendo che, come dice lo psicoterapeuta Osvaldo Poli, la gelosia non passa da sola ed il bambino deve riuscire ad accettare il fratello per crescere ed affrontare tutte le future relazioni nel modo corretto. Per fare questo ha bisogno dell’aiuto del genitore.
Gli altri articoli:
La gelosia fra fratelli #1: definizione e manifestazione
La gelosia fra fratelli #2: soluzioni pratiche, prima parte