Titolo: La gemella silenziosa
Titolo originale: The twins ice
Autore: S. K. Tremayne
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Pagine: 307
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 16,90
Data di pubblicazione: 10 settembre 2015
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TRAMA
A Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola nel mare della Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, stranamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Quando un giorno si scatena una violenta tempesta, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: "Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io". Sarah è devastata e il tarlo del dubbio comincia a torturarle l'anima. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?
Di questi tempi trovare un bel thriller non è cosa facile, troppo spesso ci si imbatte in romanzi che alla fine ti lasciano annoiata o che fin dalle prime righe rivelano che è stato il maggiordomo in salotto con la chiave inglese. Ma grazie al cielo qualche luce brillante nella grande oscurità c'è ancora e una di queste luci è proprio La gemella silenziosa, romanzo che gioca sull'ambiguità gemellare. Sarah e Angus sono una giovane coppia londinese, hanno tutto quello che si potrebbe desiderare, una bella casa, dei lavori che amano e due belle gemelline identiche (ma proprio identiche, nessun neo, macchiolina o altro le differenza fisicamente). Una delle gemelle però muore in un tragico incidente e da lì tutto va a rotoli, Angus perde il lavoro dopo aver preso a pugni il capo, la loro situazione finanziaria è un disastro, ma soprattutto la gemella rimasta inizia mostrare inquietanti atteggiamenti. Il trasferimento su Torran Island, sull'isola di Skye, sembra essere un nuovo inizio, un nuova avventura dalla quale poter ricostruire il futuro della loro famiglia. Invece la situazione si fa ancora più difficile e Sarah inizia a dubitare su cosa sia successo il giorno dell'incidente e soprattutto su quale delle due gemelle sia ancora viva, Kristie o Lydia?
La gemella silenziosa è uno di quei libri che ti attira in poche righe ma che poi non riesci più a mettere giù. Al suo interno si trova di tutto, la paura, l'angoscia, il tradimento, l'omicidio, perfino un pizzico di paranormale. Tanti spunti che catapultano il lettore nelle atmosfere cupe e angosciose di Torran Island. E proprio l'ambientazione è una delle prime cose mi è piaciuta di questo romanzo. Torran è un'isolotto sperduto dell'isola di Skye, in Scozia; semplicemente incantevole in estate, è freddo, umido e ostile in inverno, separato dalla terra ferma da un breve tratto di mare che può dare la vita o la morte a chi cerca di attraversarlo. Tutto su Torran è freddo e inospitale, umido e marcio. Qui sorge un faro e un piccolo cottage in cui vive la famiglia di Sarah. Credo che non ci potesse essere un'ambientazione più adatta di questa. Torran con la sua lontananza e la sua particolarità rappresenta per Sarah una meta per iniziare un nuova vita, è la speranza di ritrovarsi con il marito e la figlia. Una volta trasferitasi però tutto quello che aveva sperato di raggiungere si allontana sempre di più e l'ambientazione rispecchia in pieno la situazione della famiglia Moorcroft: cupa, difficile, tetra.
Il romanzo gioca tutto sull'ambiguità e sul tema del doppio. Sarah non sa, e in fondo anche noi non lo capiamo fino alla fine, chi delle due gemelle è sopravvissuta e chi è morta. E' un continuo alternarsi, Kristie e Lydia, Lydia e Kristie, tanto che ad un certo punto le due bambine si confondo, sono entrambi vive e sono entrambi morte. Si capisce quindi come gli specchi e il riflesso abbiamo un ruolo molto importante nello sdoppiare e nel riunire le due bambine.
Questo gioco del "doppio" e della confusione caratterizza tutto il romanzo, anche nel rapporto tra Sarah e Angus. Anche qui è un continuo alternarsi di vittima e carnefice, accusa e difesa. E' un romanzo veramente ad alta tensione e in cui l'angoscia la fa da padrona. La storia, i luoghi, i protagonisti sanno catturati e finalmente sanno tenerti nelle sue pagine. Il finale ha un che di intuibile ma ha una sorta di colpo di coda finale che mi ha lasciato a bocca aperta. L'ultimo capitolo poi mi ha particolarmente conquistata e non è cosa facile visto che a quel punto tutto si sa e tutto è stato rivelato, eppure le ultime righe ti lasciano ancora lì, con il dubbio che aleggia nell'aria fredda dell'isola a pensare cosa sia veramente successo.
Voto
Alla prossimaEliza