Diciamoci la verità: siamo una generazione sfigata. Non ci appartiene niente, non ci identifichiamo in niente e, forse, non verremo ricordati per nulla in particolare.
Guardatevi intorno, cosa abbiamo? Non siamo la generazione del ’68, non siamo i “ragazzi fuori” né “quelli di Beverly Hills”. Siamo altro. Qualcosa di non ben definito.
Siamo nati a metà. A metà tra tutto e niente. Siamo nati durante il grande boom degli anni ’80 e stiamo conoscendo la grande depressione del 2000. Abbiamo vissuto il passaggio dall’analogico al digitale, dalle cassette ai dvd, dalla Lira all’Euro, dal porno sui cataloghi di biancheria a YouPorn, da Tom e Jerry a Dragoball, e dal Twister alla Nintendo Wii.
Il progresso, d’altronde, è inarrestabile ed è difficile trovare qualcosa di materiale che ci rappresenti. Non siamo la generazione del Rock’n’roll né, tantomeno, quella del sesso-droga-Rock’n’roll!
Volete provare ad identificarvi? Cosa abbiamo noi? Chi siamo? La generazione del Bunga Bunga? La generazione delle Primavere? La generazione del sacrificio? Gli Indignados? Tutta roba che più o meno porta alla mente idee negative, un po’ come la generazione delle guerre (calde e fredde).
Dunque – domandona esistenziale per antonomasia – chi siamo? Cosa facciamo?
Ora, non c’è niente di male, però la verità è che nulla in particolare ci identifica. Siamo la generazione del tutto, e la generazione del niente!