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La genesi della Belle Époque: da Gautier a Whistler, da Baudelaire a Manet

Creato il 13 gennaio 2013 da Alessandro Manzetti @amanzetti
   La genesi della Belle Époque: da Gautier a Whistler, da Baudelaire a Manet  Giuseppe De Nittis: Nudo con le calze rosse (1879)     Per il mio compleanno, circa un mese fa, ho ricevuto un bellissimo regalo, il libro Il Secolo lungo della modernità del critico d'arte e giornalista Philippe Daverio. Un'opera davvero completa e affascinante di un autore che seguo da tempo, e che molti di voi conoscono per le sue magnifiche trasmissioni televisive di approfondimento su arte e cultura, come Passepartout (Rai Tre), Il Capitale, Emporio Daverio (Rai 5). Insomma, quando si parla (ma sul serio) di servizio pubblico. Secolo lungo della modernità è un viaggio alla scoperta dell’età moderna, dalla Rivoluzione francese alla  Prima guerra mondiale, da  Goethe a Picasso, lungo i binari dell'arte, in particolare della pittura, che come dice l'autore nella quarta di copertina, è la testimonianza tuttora più viva della "modernità" e del secolo lungo. Quello che colpisce di questo libro è la nuova prospettiva che Daverio usa nella sua esplorazione dell'arte, non tanto per la stimolante invenzione di un museo "immaginario", quanto per l'evocazione attenta e puntuale dell'atmosfera "collante" delle varie realtà e dinamiche che contribuiscono alla nascita di un'opera d'arte, di una avanguardia,  lungo gli affluenti della storia, della letteratura, della poesia, della musica, della società.

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