“Avevo 14/15 anni non so come mi sono inzuccato che volevo fare il marinaio e molto sconsigliato dai miei familiari, perché non sapevo nuotare e i marinai devono s
In una lettera a una amica Melville scrisse:” Questo libro non è fatto di seta femminile ma, di un orribile stoffa tessuta di canapi e cavi di navi”. Un romanzo per vecchi lupi di mare insomma, che tanto hanno ispirato gli scrittori approdati a Genova come Mark Twain, Joseph Conrad e Charles Dickens. Ma quanto il mare ha cancellato del passato glorioso e cosa ha lasciato di nuovo e inaspettato sulla riva? Cosa leggono i genovesi? ” A me piace il genere marimaresco – ho provato a leggere Dante ma, non ci sono riuscito – mi piace Tolstoj e Dostoevskij – sono alla ricerca di libri strani – il libro che ho amato di più su Genova si intitola Breve storia dei genovesi di Paolo Lingua”, così rispondono i genovesi intervistati nelle strade di questa città brulla, a tratti inospitale ma, capace di un’abbagliante bellezza. Amano la loro terra i genovesi e scelgono di affidarsi a romanzi che ne svelino la storia e i segreti. Il 52% di loro leggono un libro all’anno e uno su cinque legge un libro al mese. Si legge in ogni pertugio a Genova ma, soprattutto al sole della suggestiva spiaggia di Boccadasse e in piazza dei Ferrari cullati dal caos e dagli zampilli della fontana diventata uno dei simboli della città.
“Ho appena finito di leggere Cronache di Gerusalemme di Delisle Guy e Reportages di Joe Sacco, – continua il nostro accompagnatore – che sono due graphic novel, uno è il racconto a fumetti dell’anno passato a Gerusalemme non come giornalista ma come esssere umano, senza la presunzione del giornalismo o di obiettività. L’altro è un altro fumetto che però fa il giornalista a fumetti è pieno di reportages delle zone di guerra compresa la Palestina e la relazione che c’è tra giornalismo e opera artistica mi interessa tantissimo”. Forse è proprio per questo motivo che Genova 01 è il testo che Fausto ha scritto e portato inscena dopo il G8 reinterpretando la tragedia attravesro le testimonianze di chi l’ha vissuta. Ispirato da numerose testimonianze e documenti, “Genova 01″ è un “teatro-documento” suddiviso in 4 “giornate” e affidato alla lettura (o interpretazione) di più voci. Una ferita che la città non dimentica ma, che può rimarginare anche attraverso l’impegno di chi pensa che si debba ricominciare nutrendo il cuore e la mente, come Ilaria Crotti, che ha deciso di aprire una libreria nel centro della città vecchia. ” Sentivo la necessità, come lettore, di avere un luogo dove si potesse scegliere dei libri lontano dal marketing o dalla pubblicità, testi che difficilmente rimangono negli scaffali”.
Genova è ricca di strani contrasti come i suoi cantastorie da Lauzi a De André. Genova gioca sempre con le nostre aspettative, è elegante ma segnata, acida ma tenera e sa anche ridere amaro. È un’emozione arcaica eppure sempre viva.
A Genova si ricomincia sempre dal mare e le storie, sono sempre portate dalla brezza, in ogni angolo della città. Perfino l’avventura di Moby Dick può riafforare nelle memorie di chi l’ha
Arrivederci dunque alla prossima puntata.