La gentilezza? Dovrebbe essere un valore costante anche in spiaggia…

Creato il 31 agosto 2014 da Giornalesiracusa

News Siracusa: Ultimi scampoli di mare…

L’estate volge quasi al termine, ma, sta donando solo ora, a dispetto dei mesi scorsi, giornate più calde, più soleggiate e più idonee a farci conservare l’abbronzatura più lungamente. Anche il mare sembra voler fare i dispetti ai numerosissimi turisti, giunti nella nostra Isola proprio per godere dei bei bagni marini, ed esso s’agita improvvisamente, o venuti per il sole, che non si è visto molto nemmeno lui.

Ed ora, che è quasi il momento di ritornare ciascuno ai propri attendimenti, che il sole si mostra in tutta la sua sfolgorante bellezza, è estremamente caldo come non lo è stato nè a giungo, nè a luglio e nè per gran parte di agosto ed il mare anch’esso è ora quieto quieto. Questa è stata un’estate strana infatti, dettata gran parte dal maltempo e, chi ha avuto la fortuna di andare in giro per varie zone, anche quella meno incline, ha potuto notare comportamenti non sempre idonei ed in linea con il rispetto delle zone marine, che sono quelle frequentate sì dai numerosi turisti, ma, anche, dai normali cittadini, i quali vi abitano regolarmente tutto l’anno. Una tenuta ben educata e gentile in spiaggia è certamente segno di rispetto per gli altri.

La spiaggia è da sempre teatro invece di varie umanità, è l’osservatorio privilegiato per poter studiare cambiamenti di costume e nuove tendenze, ma, anche, del proliferare di comportamenti out, che possono far venire un colpo ai fanatici del bon ton. Il popolo dell’ombrellone si crogiola a monitorare i nuovi arrivi sulla battigia, ogni tanto fa arrivare qualche pallonata sulla testa di qualcuno o gioca con le racchette tra la folla, noncurante di chi sta attorno a lagnarsi di ciò o sfoggia colori che abbagliano o esibisce giganteschi marchi senza ritegno. E i mega yacht che ostentano un lusso sfrenato? Niente di meno elegante.

Ritornerà la sobrietà mai più di moda sui nostri litorali? Sembrerebbe di no: visti i costumi striminziti, le conversazioni al telefono, che si odono anche a lunga distanza, i pranzi retrò sotto l’ombrellone e la musica a tutto spiano sono purtroppo ancora molto di moda. Le pecche di stile si notano già da quei mutandoni al ginocchio, tipo calciatori, ostentate dagli uomini o dagli slip color pastello, per non parlare di quei reggiseno a triangolino, da cui trasborda di tutto, o di quelle mutandine quasi inesistenti, saranno più o meno tempestati di paillettes, ma, sembrano proprio out, poi con indosso i sandali dal tacco traballante ancora peggio.

Passeggiare in spiaggia tanto svestiti non è troppo elegante, diciamolo, e bisogna certamente adeguare il look alla silhouette, non tutte si possono permettere costumi mozzafiato… Anche il pareo ha fatto il suo tempo, ammettiamolo, teniamolo almeno soltanto in spiaggia, molto più chic non sarebbe un abito di lino o una gonna lunga? E’ perché andare a fare shopping abbigliate con un solo foulard non è molto rispettoso e poi nei negozi c’è pure l’aria condizionata. Per gli abbinamenti poi, a volte, si azzarda troppo, l’estate è colore, ma, accostare il fucsia all’abbronzatura color cuoio non è di certo indice di alta raffinatezza. Come gli infradito, ce n’è un vero abuso, addirittura ci entrano nei musei, un vero orrore! E poi le canottiere? Non sono di certo un vanto. Conversare poi al telefono quasi urlando o fotografare gli amici mentre sono sdraiati sul lettino non è neanche positivo. Parlare troppo in spiaggia non è riposante, dei vostri affari non interessa a nessuno, basta alzarsi e andare a parlare altrove o mantenere un tono di voce basso.

Non immortalare nemmeno gli sconosciuti con le foto o i video, non è molto educato fare ciò, e non eccedere nemmeno con il narcisismo da social network, oramai gli scatti vacanzieri stanno intasando troppo le bacheche altrui e potrebbero generare anche invidie in chi, sfortunatamente, non è potuto andare in vacanza. Per non parlare delle foto abbellite col fotoshop per vantarsi delle proprie vacanze con i colleghi, con i vicini di casa, con gli amici, esasperandoli con racconti noiosi sulla megacena in quel posto e sul dato stupendo falò di mezzanotte. La musica poi ascoltiamola con la cuffia e che dire ancora di quella assordante, proveniente dai vari lidi, segno della consuetudine dell’aperitivo preso ai bagni alla moda? Quanto disturba chi non ha voglia di ascoltarla o chi sta male o chi è avanti con l’età.

Per certi tizi poco ortodossi poi l’ombrellone diventa il luogo per eccellenza di thermos e mini frigoriferi, pieni di leccornie e birre ghiacciate. Quando state per riempire le vostre pance, non pensate che altri non abbiano voglia di sentire l’odore dei vostri cibi o il vostro troppo lauto sgranocchiare? Appartatevi altrove. E che dire dell’abbronzatura color pece? Prima di partire addirittura ci si prepara con centinaia di lampade e ci si munisce di oli solari, che stimolano il carotene e che, spalmati a quintali, danno un effetto squama. È risaputo però che il pallore da intellettuale è molto più chic.

Sembra assurdo parlare di gentilezza tra il popolo dei bagnanti in corsa all’ultimo bagno. Essere gentili non fa notizia. Eppure anche in vacanza si può utilizzare la gentilezza, non disturbando la vacanza altrui o rispettando i tempi, gli spazi e la volontà degli altri. Lungo il nostro cammino per le spiagge isolane notiamo però che molti sono gentili davvero, quasi senza saperlo, ma, lo sono solo perché è giusto fare così. La gentilezza è dentro di noi, quella d’animo, quel moto scaturito dal cuore, fonte di gioia in chi dona ed in chi riceve. Le parole gentili, anche se brevi e facili, possono avere un’eco infinita…

Allora in questi ultimi scampoli d’estate proviamo, in situazioni a volte di tensione, con una frase o con un atteggiamento positivo, ironico o divertente, a far cambiare il verso delle cose. Pare magico, fa sentire potente, un potente abbronzato in spiaggia, ma, rilassato, oltre che educato.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :