La Gioconda del Prado in mostra fino al 13 marzo

Da Pazienteautrice @PazienteAutrice

Ultimo fine settimana utile per ammirare la Gioconda del Prado, prima che emigri con destinazione Parigi!
La Monna Lisa madrilena - il caso artistico dell'anno - resterà inesposizione al Prado fino al 13 marzo, per poi volare per qualche tempo al Louvre, dove sarà esposta in occasionedella mostra L’ultimechef-d’œuvre de Léonard de Vinci, la Sainte Anne, che verrà inaugurata il 29 marzo.
Com'è avvenuta la scoperta?
Ogni museo realizzacostantemente studi ed investigazioni sui dipinti in suo possesso ed in taluni,rarissimi casi, un mero ed ordinario lavoro di ricerca - condotto su opere catalogatedi minor importanza - può generare delle rivelazioni straordinarie, com’èsuccesso recentemente con la eclatante scoperta di una nuova Gioconda.
Fino a pochi mesi fa gliesperti del Prado non nutrivano sospetto alcuno sull’importanza di una copiadella Gioconda in loro possesso, giacente tra i fondi di magazzino tra lecollezioni del ‘600, archiviata come una volgare imitazione di origine olandeseo fiamminga.
L’argomentazioneprincipale a sostegno di questa tesi riguardava il materiale con cui era statacostruita la tavola: legno di quercia, mentre i maestri fiorentini solevanoutilizzare il legno di noce. Inoltre, un altroelemento che aveva contribuito a “confondere le acque”, era lo sfondo delritratto, completamente nero.
L’opera divenne oggettodi studio quando il Museo del Louvre, nel 2010, in occasione della prossimamostra L’ultimechef-d’œuvre de Léonard de Vinci, la Sainte Anne, chiese al Prado della documentazione specifica riguardante la loro copiadella Gioconda, che divenne, così, oggetto di una nuova e più approfonditaanalisi, eseguita attraverso le più moderne e sofisticate tecnologie.
Un'operazione di rimozione della vernice nera delfondo ha portato, allora, alla luce i tratti inconfondibili diquel paesaggio toscano da cui occhieggia, maliziosa, la sorridente Monna Lisa e si è scoperto, inoltre,che il materiale utilizzato per la tavola non è il legno di quercia, come siriteneva in precedenza, ma di noce.
Lo studio condottosull’opera ha indotto gli esperti del Prado a teorizzare non solo che ilritratto sia coevo a quello dell’autentica Monna Lisa (ossia dipinto tra il1503 e il 1506), ma addirittura che siano stati realizzati in contemporanea. Si può dimostrare che lacopia sia stata dipinta in parallelo all’originale, grazie ad uno studiocomparato sulle correzioni. Le modifiche apportateda Leonardo, infatti, vengono esattamente replicate nella copia. Inparticolare, l’analisi sulla posizione delle dita e sul contorno del velocorrobora la tesi che l’autore della copia seguì gli stessi passi del Maestro.Altro elemento che giocaa favore della tesi sostenuta dagli esperti del Prado è la grandezzadell’opera. Le misure sono quasi identiche: 76x57 cm quella del Prado e 77x53cm quella del Louvre.Per quanto riguardal’autore, si scommette su uno degli allievi prediletti da Leonardo. Inballottaggio due nomi, quelli di Francesco Melzi e di Andrea Salai, con unacerta propensione verso il primo.
Successivamente al restauro, duranteun convegno tra tecnici alla National Gallery di Londra, Ana Gonzales Mozo, ricercatricedel Museo del Prado, annunciò la sensazionale scoperta.  Sembra che lo staff delPrado avesse intenzione di divulgare il tutto in un evento di presentazioneprevisto per il 23 febbraio, non sospettando che un giornalista fosse presenteal convegno, pronto a filtrare subito la notizia. A Martin Bailey, dellarivista britannica The ArtNewspaper, è stata servita, così,  un’esclusiva mondiale.
In cosa differiscono le due opere?
Nel “gioco dellesomiglianze e delle differenze” tra l’una e l’altra Gioconda si sono cimentatiesperti e curiosi.
Secondo MiguelFalomir,  capo del  Departamento de Pintura Italiana del Renacimiento del Museo del Prado,l’elemento principale di differenziazione fra le due opere riguarda lesopracciglia: la Monna Lisa del Louvre non le ha, mentre l’altra sì. Inoltre, il viso della Giocondamadrilena è più allungato rispetto all’altro. I due dipinti, infine,mostrano evidentemente una differente cromìa: nella Gioconda di Leonardopredominano le terre, mentre in quella del Prado i colori sono più chiari e piùvivaci.A questo proposito,però, va tenuto conto che il dipinto del Prado si trova in uno stato diconservazione migliore rispetto all’altro, tanto che la Monna Lisa madrilenadimostra molti meno anni rispetto alla sua “sosia” parigina, che accusamaggiormente i segni del tempo. Ne consegue che la Gioconda del Prado risultimolto più “luminosa” rispetto all’altra. Ad ogni modo, i noti estraordinari effetti di chiaroscuro impressi da Leonardo non sono assolutamentereplicabili e rendono ancora adesso, quel sorriso, così affascinante.


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