La giusta collocazione di me

Da Elys
Scivola la sera, lenta abbraccia gli ultimi scampoli di giorno e li dilegua in una stretta sottile che sa di ricordi, sussurri e sguardi nascosti, rubati a un respiro. C'è una luna tonda e bianca, qui. È sopra di me, l'ho vista per caso e sono rimasta imbambolata a guardarla per un istante vicino all'infinito. 
Ho spento i pensieri. Ho acceso un sogno. Ho rievocato un'emozione. Si capiscono tantissime cose quando fai tacere il resto del mondo e camminare solo il tuo sentire, il tuo istinto: le bugie, le assenze, le verità, gli affetti, i legami, le andate e i ritorni. Siamo viaggi, dopotutto. Questo penso. Luoghi da visitare e viaggi da compiere. Alle volte si sbaglia treno e destinazione, altre volte il compagno, la carrozza, il giorno. Ma prima o poi, presto o tardi, si finisce per scegliere bene: il tempo giusto, la persona o le persone simmetriche a te, il vagone più accogliente. Prima o poi tutte le cose s'incastrano e trovano il proprio posto. Ecco perché ogni tanto non ho così paura di aspettare. Avrò anch'io la giusta collocazione di me.
Foto di cumulonymbus

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