Scusate il ritardo.. dalla presentazione pubblica fatta a Bologna nel dicembre 2010 è passato un pezzo, ma si sa le cose si accumulano e a volte si rimanda più del necessario tutto ciò che non è proprio impellente..
Comunque alla fine, eccoci qui, dopo la lettura a condividere impressioni e commenti..
Dato che mi piacciono le citazioni, iniziamo con un paio di perle rubate (senza dolo, lo giuro) dal blog di Luca Enoch (autore di fumetti di grande talento che io ho molto amato all’epoca di Spray Liz e che contnuuo a seguire con convinzione, nonostante le nostre strade mentali spesso divergano)
“Con la mafia bisogna convivere.”
(Pietro Lunardi, ex ministro dei trasporti – governo Berlusconi)“Queste frasi mi fanno molto piacere, perché mi danno il senso della grande devozione, del grande rispetto che questa gente ha per i morti. Un ministro che dice “Con la mafia bisogna convivere”, dà dell’idiota a tutti coloro che sono morti e che con la mafia non hanno voluto convivere.”
(Andrea Camilleri, regista, scrittore e libero pensatore)
Se non avete letto, o perlomeno sbirciato la graphic novel di cui stiamo parlando queste citazioni vi appariranno un tantino oscure.. per quanto, come dice Travaglio (e cito a meoria da TuttiInPiedi) ai politici non serve intercettarli, basta farli parlare liberamente e si rovinano con le proprie mani.. Comunque, sto divagando dall’argomento.. La collaborazione Gabos/Cacucci è già stata testata nel lontano 1992, quando ancora esisteva Granata Press.. ma è rimasta unìesperienza episodica, ovvero sia, nonostante la buona riuscita del lavoro e la reciproca voglia di fare altro insieme i due non si sono più dati questa opportunità, fino a La giustizia siamo noi..
Muoiono politici corrotti, mafiosi, maganccia e come è inevitabile in una guerra, muoiono innocenti, finiti sotto i colpi di un fucile mitragliatore per caso.. muiono anche i giustizieri a volte, o almeno restano feriti e questo comporta imprevedibili rivoluzioni e assestamenti..
Ma forse la morte, in questo romanzo a fumetti, è paradossalmente la cosa meno dolorosa. Il dolore più grande viene dall’impotenza di vedere giorno dopo giorno il proprio lavoro denigrato e le proprie fatiche rese vane da un sistema che tutela gli interessi più forti a discapito di tutto il resto, giustizia compresa.. Non giustifico un complotto armato che si fa giustizia da solo e non cedo nella violenza, ma posso comprendere che la frustrazione sfoci nella violenza e che il desiderio di giustizia prevarichi la ragione e il buo senso..
Se volete un fumetto da spiaggia, vi consiglio di scegliere qualcosa di meno impegnativo, ma se siete disposti a entrare in una storia amara, piovosa e senza lieto fine ben scritta, ben diseganta e profondamente rappresentativa di un’Italia abbattuta e stanca.. ecco allora dovete proprio leggerlo questo fumetto, perchè forse basta una partecipazione civile e un’opinione pubblica più attenta, per avvicinarsi alla giustizia senza dimenticare il valore della legge..
E detto questo, chiudiamo con un omaggio ad un comico che avrebbe potuto essere mediocre (con pizzichi di volgarità) se non avesse anche saputo farsi carico con ironia di un compito non suo..
“Ormai in Italia siamo alla “legislazione automatica”: ogni reato di cui è accusato Berlusconi viene automaticamente cancellato da una legge apposita. Speriamo che prima o poi si faccia una canna.”
(Daniele Luttazzi)
La citazione è per entrare nel giusto spirito del romanzo, ovvimente.. Buona lettura!
Titolo: La Giustizia siamo noi
Editore: RIZZOLI 2010
Collana: BUR 24/7
Pagine: 158 – € 18,50 (prezzo on line € 13,88)
ISBN: 17044400