La gommalacca, tra gli elementi che uso, è forse, per alcuni di voi, il materiale più sconosciuto e devo essere sincero, fino a tre anni fa lo era anche per me. L'ho scoperta durante una chiacchierata con un amico, io stavo cercando qualcosa che mi permettesse di dare un pochino di colore e rigidità in più alla mia corda e lui mi ha subito proposto la gommalacca. Mi ha detto, sai il suo odore mi ricorda mio padre quando faceva le cornici. Così a preso da un sacchetto di carta del pane un po' di scaglie e le ha diluite in alcool, il giorno dopo abbiamo provato a stenderla su un ciondolo che avevo portato e il risultato non mi dispiaceva.
Me ne sono fatta lasciare un po' per i miei esperimenti e da allora non l'ho più abbandonata. Io tutt'ora non sono un esperto e l'uso che ne faccio è molto lontano da quello sicuramente più nobile del restauro di mobili antichi, però l'idea che fosse un prodotto naturale, ha catturato subito il mio interesse.
Ma perché continuo a dire che è un prodotto naturale? E poi all'inizio ho parlato anche di fatto a mano, in che senso? Beh è da tempo che medito su un post sulla gommalacca e qualche tempo fa ho trovato su un sito di restauro dei mobili questo video e quando ho finito di guardarlo ho deciso che era arrivato il momento di scriverlo. Io vi ho accennato a come sono arrivato ad usarla la gommalacca, con questo video capirete il perché è naturale e perché ho parlato di fatto a mano.
Quando ho finito di vederlo, ho avuto la conferma che non potevo fare scelta migliore, si sposa perfettamente con la mia idea di handmade.
Su questa pagina del sito di restauro, trovate una breve spiegazione e traduzione del video.
Buona creatività a tutti… Alberto