La governante

Creato il 15 febbraio 2011 da Mirco
Il giorno prima di un duello all'ultimo sangue, il signor Tapinois commette un omicio. Si stava allenando a sparare e uno di quei colpi uccide accidentalmente la sua governante. Il povero signor Tapinois non sa cosa fare: ha paura che si maligni e che si pensi che l'abbia fatto apposta. Decide quindi di chiudere il cadavere in un baule, ma quando tempo dopo lo riapre per portarlo via il cadavere è scomparso...
La governante, allegra storia di un cadavere devoto, è un libro edito dalla casa editrice Orecchio Acerbo. E' scritto da Edouard Osmont (1855-1909), scrittore umorista francese non molto conosciuto, e illustrato da Sara Gavioli.
Se volete raffrontarlo con qualcosa di moderno potrei dire che in questo libro si ritrova lo humor nero e grottesco delle favole cinematografiche di Tim Burton. La narrazione, volutamente surreale, non viene appesantita dall'omicidio: è tutto volutamente sopra le righe e ironico. Le vicende del signor Tapinois, dopo l'involontario omicidio della governante, virano sempre di più nel surreale, in un crescendo di situazioni assurde che suscitano ilarità al crescere dell'angoscia e dei sensi di colpa del protagonista. La vena ironica di Osmont non si esaurisce nel creare una narrazione strutturata e finita, ma continua ad libitum a dimostrarne un'anarchica involuzione che, come scritto nella biografia presente nel sito ufficiale della casa editrice, ricorda molto lo stile dei fratelli Marx. Questa libertà creativa prende gli illustri E.A.Poe (Il cuore rivelatore) e Oscar Wilde (Il ritratto di Dorian Gray) come riferimento e ne fa una parodia, o qualcosa che ad essa assomiglia, la destruttura con l'ironia fino ad arrivare alla metanarratività del finale, dove il protagonista si rivolge direttamente al lettore e gli confida che se volesse potrebbe continuare la storia ad libitum, appunto, ma non lo fa perché si è stufato di lui e preferisce andare a donne.
I disegni di Sara Gavioli rappresentano una stilizzata visione degli incubi del protagonista, ne alterano le proporzioni, le angosce, le quali sono stemperate dal testo e dalla raffigurazione tozza e buffa del signor Tapinois. Il bianco e nero sottolinea l'appartenenza storica della vicenda ma allo stesso tempo, la brava disegnatrice, non rinuncia al colore rosso del sangue, questione che mi ha fatto di nuovo pensare alle tante censure televisive, ai tanti profluvi di sangue delle produzioni animate giapponesi ridicolmente oscurati anche quando non avevano a che fare con omicidi o questione oscure; rivoli cancellati o ricolorati, come se il sangue fosse soltanto sinonimo di morte e non di vita.
La governante (Orecchio Acerbo)
Collana: Lampi
32 pagine
http://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php?option=com_oa&vista=catalogo&id=217

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