La grande bellezza

Creato il 10 giugno 2013 da Paveloescobar
Regista: Paolo SorrentinoAnno: 2013Attori: Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Dario Cantarelli, Roberto Herlitzka, Carlo Verdone, Galatea Ranzi, Anita Kravos, Carlo BuccirossoSceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
L’ultima fatica del Sorrentino, del quale non avevo mai visto un film, è un film particolare, d’autore. Devo dire che il film mi è piaciuto, a tratti mi ci sono rivisto in alcuni dialoghi. E’ un film sulla decadenza dell’italiano medio attuale, sia della donna che dell’uomo. Un film volutamente un po’ confuso, un po’ come la vita di molti italiani, e un po’ antinarrativo. Ma direi riuscito.Jep, il protagonista del film, vive in modo spensierato, si gode la vita nei festini organizzati nel terrazzo di casa sua, si gode la notte, le donne, però paradossalmente a differenza di altri vive in modo coerente. Potrebbe risultare un personaggio negativo, invece non lo è a pensarci bene. E’ un uomo che non ha trovato la donna giusta, ma non per colpa sua, in fondo lui è sempre stato alla ricerca della persona giusta, della grande bellezza ma per motivi di fato bastardo non l’ha mai avuta. Qualcosa è andato storto. E il primo piano su Jep, sguardo malinconico, mentre gli altri ballano, è emblematico. E’ una persona diretta, intelligente che dice le cose in faccia, qualità che non tutti hanno (il monologo verso la donna pseudo-intellettuale è spietato ma giusto) e forse, anche per questo suo carattere coerente, qualcosa non è andato per il verso giusto lungo la sua vita.Durante la visione si possono pensare a mille cose. Ci si può chiedere: ma se avessi incontrato la persona giusta al momento giusto come sarebbe stata la mia vita? E se l’ho incontrata, perché l’ho mandata a quel paese? O viceversa: perché mi ha mandato a quel paese? Insomma: come dice qualcuno, il libero arbitrio è una gran bel punto d’arrivo della società odierna ma talvolta è una grossa fregatura. Da una scelta può scaturire una vita “sbagliata”, monotona. Il film è girato a Roma, le cui sculture fanno da cornice ma soprattutto da contrappunto alla vacuità dell’individuo odierno; in fondo, ce le meritiamo le opere dei secoli passati? Bisognerebbe chiederlo al turista giapponese che s’intravede ad inizio film. Cast eccezionale e nutrito: grande Servillo (come al solito), brava la Ferilli, uno stralunato Dario Cantarelli, un sempre prezioso Roberto Herlitzka (un cardinale poco ecclesiastico), senza dimenticare tutti gli altri. Come ho detto a inizio post, è un film particolare: se piace o non piace dipende molto dai gusti personali, forse anche dalla nostra vita personale e potrebbe essere uno di quei film che la prima volta non dice niente e poi si ha il colpo di fulmine in successive visioni. Ps il personaggio di Jep ricorda Franco Califano, sembrerebbe quasi una caricatura dell’artista recentemente scomparso. Non so se sia una coincidenza…. O se una mia impressione svalvolata! :)

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