La grande bellezza: orgoglio made in italy

Creato il 11 marzo 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

Quindici anni dopo “La vita è bella” di Benigni, Paolo Sorrentino ha vinto l’oscar con “La grande bellezza”, dando grande valore al cinema italiano.

Il film rappresenta un’occasione per mostrare al mondo, e in particolare agli Stati Uniti, che l’Italia non si è fermata al neorealismo ma ha fatto passi in avanti determinanti.

Sorrentino è un regista che chiede molto allo spettatore e anche questa volta non si smentisce, proponendo una pellicola sofisticata, colma di rimandi, grottesca e felliniana.

“La grande bellezza”, non è per così dire “per tutti”. Simbolo da decadenza romana e italiana è diventata il simbolo del riscatto, perché nonostante faccia vedere un’Italia degradata, che si confronta anche con il lato volgare e pacchiano attaccato al denaro e al culto della celebrità, mette anche in luce il punto di vista morale del regista. Sorrentino condanna tutto questo, dando spazio a quella che é davvero la bellezza dell’Italia, che non è solo quella artistica ma anche quella etica.

Nella pellicola ci sono poi degli elementi sicuramente vincenti, specie se “esportati” in terra straniera. Anzitutto l’estrosità e l’estetica delle ambientazioni e dei costumi, in cui la cura del regista e dei vari reparti danno il meglio, soprattutto agli occhi degli Americani. Basti pensare all’invenzione delle giacche rosse e gialle indossate con nonchalance da Tony Servillo, una sfida temeraria allo stile compassato di Armani. Come pure la bellissima colonna sonora, un mix di sacro antico e di profano, che gli Statunitensi ci invidiano, non avendo loro né l’uno né l’altro. Infine il coraggio dello stile immaginifico di Sorrentino che per certi versi ricorda l’estro di Federico Fellini. Il maestro romagnolo è rimasto nel cuore degli Americani e l’idea che ci sia un suo emulo non poteva non essere premiata.

Mi chiedo che significato l’Oscar possa avere per l’Italia e non posso che tendere ad un riscontro positivo. La Roma di Sorrentino non è quella “da cartolina” proposta da Woody Allen ed è autentica e unica. Ci sono i pro e i contro, ma la bellezza della città è indiscutibile e sarà un grande magnete per il turismo.

Martina Napolitano

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