La Grande Bellezza | Recensione

Creato il 05 marzo 2014 da Xab @Xabaras89

Premesse importanti:
  1. Fellini è stato un indiscutibile genio del cinema per una somma di motivi.
    Nonostante questo, i film di Fellini non mi sono mai piaciuti molto, per attitudine e gusto. Molti per questo mi metterebbero in croce, ma io credo che le lodi "dovute" non abbiano senso
  2. Di Sorrentino, in precedenza, ho avuto modo di vedere Il Divo ( cruda biografia di Giulio Andreotti ) e l'ho apprezzato molto, forse per via del mio secolare interesse per storia e politica Italiana (sic)

Degrado Felliniano 


Se ho aperto il post parlando di Federico Fellini è perché, in una certa misura, La Grande Bellezza è un film direttamente figlio del suo stile cinematografico (e non ne fa mistero)
La Grande Bellezza, per certi versi, mi è parso un po' La Dolce Vita a rovescio: una Roma meravigliosa, sfondo di un disperato squallore mondano che vi si agita sopra

Tecnica


La Grande Bellezza
è una straordinaria serie di video musicali e spot pubblicitari
(qualcuno vuole un martini?), unita ad una superba mostra delle bellezze della Città Eterna (e non parlo solo del culo della Ferilli):

la fotografia, le inquadrature, le luci...tutto superbo, probabilmente il più grande sforzo del cinema italiano da moltissimi anni a questa parte

Trama 


Anzitutto, per quanto io possa capire la necessità del gergale nei dialoghi, un sacco di attori comunicavano a volume di voce bassissimo, velocemente e senza uno straccio di dizione:
Non so quanto di questo sia effettivamente voluto per la riuscita della pellicola, ma ho notato che è un tratto comune dei film italiani moderni (nei classici degli anni '60 - '70, pur con tutte le sfilze di accenti e dialetti, si comprendeva sempre tutto)
La Grande Bellezza, per certi versi, mi è parso un po' La Dolce Vita a rovescio

Chiarito questo, la storia di Jep Gambardella è un po' un pretesto per raccontare quel messaggio di futilità, decadenza e mondana disperazione del divertimento (caratteristico non solo della classe agiata a cui il film fa riferimento) estremamente attuale e spiccatamente "italiano"...sopratutto italiano nel modo in cui gli americani piace vederci

Conclusioni 

La Grande Bellezza non mi ha annoiato, e ha quasi sempre tenuto alto il mio livello d'attenzione.
Per il resto, non penso sia giusto parlare di un capolavoro inarrivabile, nonostante la legittimazione dell'Oscar e degli altri riconoscimenti internazionali:
è un film particolare e ricco di fascino, anche se quel fascino è dovuto a Roma, alla capacità di rappresentarla al meglio della tecnica, più che a dei meriti propri della pellicola
Si parla di un film che fa pensare, è vero, ma se lo si spoglia delle sue qualità visivo/sonore non è troppo lontano da concetti triti e ritriti di un certo mondo radical chic, estremamente - e volutamente - antipopolare per definizione
Che mi sia piaciuto o meno, francamente, non saprei dirlo.
Di sicuro posso dire che non trovo convincenti ne gli osanna ne le critiche senza appello che ha generato.

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