La grande bellezza: un film, due colonne sonore

Creato il 21 maggio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Gira un alone di grande mistero intorno a La grande bellezza, la nuova pellicola di Paolo Sorrentino. A parte i nomi del variegato cast capeggiato da Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli e Serena Grandi, si sa poco. La trama è stata mantenuta rigorosamente top-secret e anche riguardo alla colonna sonora finora si era saputo ben poco. Il primo teaser trailer era accompagnato da una musica elegiaca che ha fatto subito scomodare paragoni con The Tree of Life, il capolavoro di Terrence Malick, per via anche della voce fuori campo e delle riprese poetiche di Roma. Il secondo trailer ha invece spiazzato con una canzone di tutt’altro genere: il tormentone della scorsa estate “Far l’amore” di Raffaella Carrà nella versione remix del dj francese Bob Sinclar.
Due anticipazioni in grado di rendere alla perfezione la doppia anima dell’intera colonna sonora, divisa nettamente in due dischi, totalmente differenti tra loro. La prima parte è dedicata a una serie di brani di musica classica e lirica contemporanea, in cui il paragone con The Tree of Life è in effetti più che mai calzante. La soundtrack procede in maniera solenne, tra orchestrazioni e sinfonie che contribuiscono a regalare un’aura sacra alla pellicola. Tra i pezzi, spiccano “World to Come IV” suonata dalla violoncellista israeliana Maya Beiser e “The Beatitudes” dei Kronos Quartet, quartetto che ha contribuito anche alle colonne sonore di Requiem for a Dream e The Fountain – La fontana della vita di Darren Aronofsky.
Questa però non è che soltanto la prima parte, il lato A de La grande bellezza. Paolo Sorrentino ha però deciso di mixare il sacro con il profano, e quindi ecco un secondo disco decisamente più virato verso il pop, la musica elettronica e anche la dance più “tamarra”, grazie alla già citata “Far l’amore” e agli altri tormentoni “We No Speak Americano”, “Discoteca” e “Mueve la colita”. Siete preoccupati che si sconfini nel trash più puro? Il pericolo è scongiurato, perché il resto della selezione si muove su altri sentieri, dall’ambient chill-out dei Decoder Ring e Tape all’electro raffinata di Gui Boratto. Spazio poi alla malinconica ballata “Everything Trying” del cantautore Damien Jurado e a un paio di momenti dedicati alla musica italiana con “Forever” di Antonello Venditti e “Ti ruberò” di Monica Cetti.
A impreziosire questa compilation già molto varia, ci pensano inoltre le musiche originali dal gusto jazzato composte da Lele Marchitelli, che si era fatto notare per le musiche di Sono pazzo di Iris Blond di Carlo Verdone. Il titolo di colonna sonora più imprevedibile e originale dell’anno? Se lo aggiudica allora fin da adesso Sorrentino.

Ecco qui di seguito la tracklist della doppia colonna sonora di La grande bellezza, disponibile in ascolto streaming sul servizio di musica on demand Deezer.
Link: http://www.deezer.com/it/album/6597430

Disco 1
1. I Lie – Torino Vocalensemble
2. World to Come IV – Maya Beiser
3. My Heart’s in the Highlands – Else Torp & C. Bowers Broadbent
4. Time – Lele Marchitelli
5. The Beatitudes – Kronos Quartet
6. Dies Irae – Zbigniew Preisner
7. The Lamb – The Choir of the Temple Church
8. Symphony n.1 in C MJ II. AD – New Zealand Symphony Orchestra
9. River Flows – Lele Marchitelli
10. Symphony N.3 op.36 – Henryk Górecki
11. Beata Viscera – Vox Clamantis

Disco 2
1. Far l’amore (Club Mix) – Bob Sinclar & Raffaella Carrà
2. More Than Scarlet – Decoder Ring
3. Take My Breath Away – Gui Boratto
4. Brain Waves – Lele Marchitelli
5. Everything Trying – Damien Jurado
6. Parade – Tape
7. Color My World – Lele Marchitelli
8. Forever – Antonello Venditti
9. Surge of Excitement – Lele Marchitelli
10. Water from the Same Source – Rachel’s
11. Settembre non comincia – Lele Marchitelli
12. Ti ruberò – Monica Cetti
13. Trumeau – Lele Marchitelli
14. Que no se acabe el mambo – La Banda Gorda
15. We No Speak Americano – Studio Allstars
16. Discoteca – Exchpoptrue
17. Mueve la Colita – Rmx 2012 El Gato
18. Ramona – Lele Marchitelli

di Marco Goi


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