La grande famiglia delle schiappe in matematica.

Creato il 13 dicembre 2012 da Aleja @ALEJAmerabilia

A me, la matematica non mi è mai piaciuta. Tutti pensano che "Tu comunque c'hai la faccia di una brava in lettere e filosofia" [cit.] , nota che mi trafigge il cuore ogni santa volta, perchè anche se c'ho la faccia, non c'ho il futuro.Comunque. Nonostante il mio odio per tale materia, sono sempre stata una delle più brave della classe alle medie e ora alle superiori, ho un dignitoso 7 che tengo stretto.Capitò che presi 7 e mezzo. Capitò che questo mi richiama di sicuro, per il 7 o per l'8.Capitò che interroga sui logaritmi, e che io non sappia nemmeno cosa siano.Capitò che per la prima volta nella mia vita, io abbia avuto bisogno di due lezioni private di matematica.Dobbiamo precisare che io ho sempre preso lezioni di latino e greco. Da sola. Io e il professore. Vado invece adesso a entrare in una stanzetta con altre cinque persone e questo professore ( che fu professore di mio padre ) che sa dire solo due parole "Vabenevabene" - si, unito e detto veloce - quando una cosa va bene e "Nono" quando sbagli.Sostanzialmente come con i cani, che quando fanno pipì sul tappeto indicano la macchia ormai pulita e urlano "No" quando il cane non capisce dove abbia sbagliato.Il professore ha anche altri poteri, tra cui il maggiore quello di poter leggere e scrivere al contrario : se io e il professore siamo l'uno di fronte all'altro, lui riuscirà a leggere il mio quaderno, benchè sia girato. E, beh, inoltre riesce, alla sua veneranda età, a badare a sei persona di differente età, scuola e soprattutto argomenti. Gli altri miei compagni in questi due giornate sono stati cinque ragazzi.Ora. Io sola ragazza e sti cinque. Quando capita una cosa del genere mostro due atteggiamenti :
  1. Quello del buddy, dell'amico, quello che fa le battute, con cui potresti fare la gara di rutti
  2. Quello della ragazza che pensa che quei cinque ragazzi siano gli ultimi rimasti sulla terra, cominciando ovviamente a fare la cretina con loro. 
Fortunatamente, dato che non c'è nessuno di memorabile e io sono vestita di così tanti maglioni che perfino la cacca di Arale è più sensuale di me, decido di essere la prima persona. Capiamoci. Le persone che hanno problemi in matematica ( quindi praticamente quasi tutti ) sono una grande famiglia. Siamo tutti dei poveri cretini che appena vedono numeri cercano un cappio e una trave. Quindi in questi due giorni di convivenza ci siamo spalleggiati abbastanza non conoscendo neanche i reciproci nomi. Peccato che essendo io una persona intuitiva, dopo che il professore mi aveva fatto un esempio di sistema logaritmico avevo cominciato a farli tutti giusti da sola, non è che ci fosse tutto questo bisogno di andarci di nuovo, ma l'ho fatto lo stesso.E' una bella cosa, sapete, fare parte di un gruppo dove si hanno tutti le stesse mancanze, più o meno. Solo che io non ne o più bisogno, quindi non penso che ci andrò una terza volta, e un poco mi dispiace. E' comunque un'esperienza da ricordare. Come i simpatici aneddoti del professore su mio padre gggiovane.