Care Pin Up,
torno reduce da un'esperienza memorabile, il Vintage in porto di Genova: sono stati due giorni intensi in cui ho ritrovato una città vibrante, con tanta voglia di vivere e sperimentare nuove emozioni, emozioni che fondano le radici direttamente in quel passato fatto di passi di boogie-woogie, di nasi incipriati e copricapi di piume.Ho visto le spendide Pin Up di Genova, a volte timide a volte sfrontate, tutte bellissime, pronte a mettersi in gioco sfilandosi un paio di guanti lunghi a ritmo di bump'n'grind, davanti a una folla di fotografi affamati di femminilità retrò. E poi, tutti gli addetti ai lavori che instancabilmente hanno saputo rispondere a ogni esigenza con il sorriso sulle labbra nonostante 48 ore di lavoro duro no-stop: professionisti che con la loro volontà, daranno una vera svolta al divertimento a Genova.Si, una svolta epocale, che il pubblico di Genova da tanto tempo aspetta, anche perchè la partecipazione attiva della gente è fondamentale per ogni evento.Vedere i genovesi, grandi e piccini, divertirsi tra stand di gioielli e vestiti vintage americani, macchine d'epoca, lambrette d'antan è stata un'emozione grande. Un segno che nella vita di tutti noi le cose autentiche rimangono intatte nel tempo perchè attraversano generazione intere. Credo che questo evento è destinato a diventare un appuntamento per tutti i vintage addicted e non solo: Un Summer Jambooree Festival della costa ligure! Bravi agli organizzatori. Un applauso ai genovesi.