La grande magia di Canale 5 – la recensione

Creato il 12 gennaio 2013 da Mentalista Darus @magodarus


La grande magia

Ieri, 11 gennaio 2013, Canale 5 ha trasmesso la prima puntata delle quattro previste, del programma e concorso internazionale di illusionismo denominato  “The illusionist” «La grande magia». Era una trasmissione molto attesa dal mondo magico italiano, che aveva scaturito nell’ambiente molte curiosita’ e commenti gia’ ai tempi della sua registrazione diversi mesi fa poiche’ di diretta derivazione della stessa organizzazione (Master of Magic)  che da alcuni anni detiene, essendoselo conquistato meritoriamente sul campo, lo scettro dei principali eventi magici creati per i maghi in Italia, come il congresso di Saint Vincent e nel 2015 la gestione della Fism a Rimini, ovvero il campionato mondiale dei prestigiatori. Onore mai avuto prima d’ora dal nostro paese. Inquadrato il contesto vengo a parlare di ciò che ho visto, elencando, come mia abitudine, senza peli sulla lingua, cio’ che mi ha convinto e cio’ che mi ha convinto meno: POSITIVO: nell’insieme una trasmissione veloce, rapida, poche chiacchiere e tante buone illusioni mai viste in tv, da noi. La magia che torna in prima serata con tutti gli onori con una presenza diretta e non mediata da qualche presa in giro di Striscia la notizia. Grande partecipazione crossmediale con un buon numero di persone che commentavano l’evento anche su twitter, segno che, se proposto con un po’ di convinzione, il tema prende. NEGATIVO: sicuramente la scelta registica di tagliare pressocche’ tutti i numeri non promossi in semifinale ha reso l’esito delle votazioni molto ridondante. Se ogni volta che mi fate assistere ad un numero per intero so gia’ che passera’ il giudizio della giuria, allora mi togliete parte consistente del pathos. Non offrire agli spettatori un po’ di sangue, come in ogni colosseo che si rispetti,  e’ stato, a mio avviso un errore. Cosi’ come l’aver posizionato i giudici cosi’ distanti l’uno dall’altro, impossibilitati a comunicare e guardarsi tra loro e sprofondati in poltrone che sembrava potessero decollare da un momento all’altro. Trovo l’interazione dei giudici una delle cose piu’ intriganti di Italian’s got Talent e un peccato non averla promossa alla Grande Magia, dando modo di far conoscere meglio il loro lato umano. E proprio l’umanità è forse il punto piu’debole di tutto l’insieme. Complici la differita e la necessita’ di sovrapporre le traduzioni all’audio originale (nessuno dei protagonisti e’ infatti italiano, purtroppo, con l’eccezione dei bravi Luca Bono ed Andrew Basso e del presentatore Teo Mammucari) non c’e’ una gran facilita’ di dialogo tra concorrenti e giudici (proprio perche’ mediati da un conduttore che non parla inglese, mah). Quindi rimane tutto un po’ avvizzito e plasticoso. Tra l’altro che il pathos dal vivo ci fosse, si notava dalle lacrime vere di quelli che passavano il turno (non scontato come invece risultava dalla sintesi di cui sopra) ma questo strideva con l’assoluto non coinvolgimento emotivo di Mammucari (se un concorrente si fosse martirizzato sul palco, ho idea che non avrebbe battuto ciglio ma si sarebbe solo preoccupato di trovare la battuta migliore per lui) e forse anche con una platea troppo in evidenza, i cui applausi potevano essere maggiormente valorizzati, che poco staccava con il palco che poteva invece essere più’ caldo (qui l’esempio da vedere e’ X Factor).

A META’ STRADA: normalmente amo vedere le espressioni della gente comune di fronte a qualche magia ed il programma ha fornito molte bocche spalancate dallo stupore. Peccato si induggiasse più che altro sui bambini, come a voler sottolineare che il target di riferimento fosse solo quello mentre è bene ricordare che la magia (e il mentalismo) è una forma di intrattenimento destinatata anche, se non soprattutto agli adulti.Questi stacchi sugli spettatori, inoltre spesso rendenvano più difficile seguire il senso dei numeri in corso.

Per quanto detto quindi una trasmissione interessante, palesemente creata per strizzare l’occhio ai mercati televisivi esteri che potrebbe aumentare ulteriormente l‘interesse del pubblico italiano verso gli spettacoli di magia dal vivo. Concorrenti di spessore, tutti giovanissimi per altro e numeri originali. Notelvoli alcuni interventi dei giudici (Uri Geller, Topas, Havary, Ed Alonso e Max Maven). Ovvio che la magia parlata non abbia avuto molto spazio, ma come detto, per quello c’è sempre la possibilità di ingaggiare un artista dal vivo.

E tra poco c’e’ Supermagic (di cui parlerò a giorni).

Finisco di scrivere questa recensione ancora non conoscendo i dati di ascolto ma mi auguro che il programma abbia avuto un buon successo in questa come nelle prossime puntate (la prossima giovedì).


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